Il progetto Sustainable Thinking ha l’obiettivo di far riflettere su questi temi, attraverso le visioni della moda e dell’arte. Verso la sostenibilità guardano molti artisti, alcuni concentrati sul recupero di un rapporto con la natura, sull’impiego di materie organiche, sulla necessità del riuso creativo dei materiali o sulla relazione fra natura e tecnica; altri sull’importanza di un impegno collettivo volto alla rifondazione della società. L’industria della moda, da parte sua, non solo attraverso una nuova generazione di designer, ma anche tramite percorsi innovativi di brand consolidati sul mercato sta affrontando la via della sostenibilità, con l’adozione di nuovi materiali ecologici e performanti e il perfezionamento dei processi produttivi.
In mostra, artisti, fashion designer, aziende produttrici di tessuti e di filati propongono una pluralità di spunti per una progettualità in grado di impiegare le nuove tecnologie senza subirle, declinare il locale con il globale, salvaguardare il nostro ecosistema.
Si accede alla mostra con una scenografica e colorata installazione Invasion, di Pascale Marthine Tayou.
In apertura di percorso anche delle creazioni di Ferragamo stesso. Rainbow Future del 2018 è un sandalo realizzato a mano in cotone organico lavorato all’uncinetto, tacco e piattaforma a strati in legno ricoperti del medesimo materiale. Il paio di sandali è certificato Global Organic Textile Standard.
Si entra nel mood sostenibile anche avvicinandosi e prendendo tempo per analizzare tutte le creazioni. Un sipario di metallo si rivela essere un agglomerato di fili di alluminio, rame e tappi di bottiglia finemente rigenerati da El Anatsui per questa straordinaria installazione del 2010 chiamata “Energy Spill”.
La cultura della diversità – Un’azienda veramente responsabile e sostenibile, nella propria prospettiva di crescita, deve tener conto dell’integrazione, nella gestione aziendale, di obiettivi di natura economica e ambientale, ma anche sociale.Per rendere fruibile e visibile il tema della diversità in mostra è stato deciso di ricorrere al contributo di una profiler, Ellie Uyttenbroek (Rotterdam, 1965), e di un fotografo, Ari Versluis (Werkendam, 1961), che hanno inserito nel loro lavoro ventennale Exactitudes un progetto speciale realizzato con i dipendenti Salvatore Ferragamo.
Fotoservizio di Christian D’Antonio a Firenze per The Way Magazine