Miranda Kerr, la modella tra le top più seguite del mondo (otto milioni di fans su Facebook) è arrivata a Milano per assistere e fare da testimonial al brand cinese di Koradior.
Aldilà del glamour che comporta questa mossa, c’è da riconoscere ai cinesi di Koradior uno sforzo per rinnovare l’immagine del fashion system orientale in Europa. Sono passati 10 anni dal bellissimo film di Gianni Amelio La Stella Che Non C’è e di acqua ne è passata. La Cina non è più (solo) grigiore e sfruttamento del lavoro. Vuol dire che la creatività e il tocco di innocente spensieratezza che i suoi creativi ci portano alla fashion week di Milano da qualche anno, un effetto lo sta sortendo.
L’effetto è il leisure mood, proprio quello che Koriador vuole comunicare alle sue clienti, un mondo di giovinezza, romanticismo e amore da vivere con gioia. La storia di successo di Koriador sta premiando le intenzioni (è quotato a otto milioni di Hong Kong dollar alla Borsa della città) ed è il faro dell’industria di Shenzen, il distretto che viene in Italia a far conoscere le proprie creazioni.
La collezione che abbiamo visto, aperta da una simpatica e intensa esibizione canora e dal tripudio in passerella tributato a Miranda Kerr, è piena di ottimismo e delicatezza. Il titolo dello show era “Melody of South China” e lo abbiamo accolto con l’apertura giusta che si riserva ai brand emergenti da Paesi con tradizioni diverse che si spingono sul nostro territorio. Prendete la “presentazione filosofica” della collezione che ci è stata fornita. Parla di costumi che si muovono tra l’umanità e la natura, l’ispirazione al Sud della Cina come origine di vestiti naturali come vi mostriamo in foto. La stessa scelta di Miranda Kerr (ingioiellatissima in prima fila) come testimonial ci conferma che in quanto a marketing e lungimiranza, i cinesi (specie di Koradior) ci sanno davvero fare.
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