22 Settembre 2024

Maryling, vestite da Op-art

Tutto inserito nei pattern degli abiti leggeri e audaci: dalle strisce delle città alle opere d'arte dei musei. Una collezione di moda molto ispirata.

22 Settembre 2024

Maryling, vestite da Op-art

Tutto inserito nei pattern degli abiti leggeri e audaci: dalle strisce delle città alle opere d'arte dei musei. Una collezione di moda molto ispirata.

22 Settembre 2024

Maryling, vestite da Op-art

Tutto inserito nei pattern degli abiti leggeri e audaci: dalle strisce delle città alle opere d'arte dei musei. Una collezione di moda molto ispirata.

La geometria non è stata mai così elegante. Vista a Milano Moda Donna 2024, la collezione per l’estate 2025 di MARYLING celebra lo sguardo avido della contemporaneità, usando Pixel e quadrati, linee e forme geometriche anche nella loro forma più essenziale, raggruppati insieme per farsi pattern. Dai motivi grafici delle strisce pedonali di Parigi alle porte d’epoca e dipinte di Londra; dai tesori archeologici della Fondazione del Duomo di Milano allo straordinario pavimento a mosaico del Palazzo Ambrosiano: tutto è materia di ispirazione e insieme sfondo sui capi della nuova collezione.

Un minimalismo nelle linee e forme, ma opulente e memorabile nei colori e negli accostamenti dei motivi. Grande identità e portabilità che farà piacere alle affezionate del marchio. E Maryling obbedisce ancora alla sua genesi cosmopolita, da marchio italiano con ‘teste creative’ delle più svariate provenienze. Un background che si riflette in ogni collezione.


E non solo. C’è posto, nei colori e nelle forme, anche per la follia della Op-art e la mente visionaria di Victor Vasarely. Per Maryling il filone optical non è un mero ripescaggio dai tardi anni Sessanta ma una declinazione secondo nuovi canoni stilistici. E ancora spazio all’unione tra gli opposti, mentre la tensione tra forme moderne, pulite e precise, si incontra con il magnetismo del kitsch e dell’eccesso, squillante e intenso nella sua ricca palette. Senza dimenticare l’arte massimalista di Pierre e Gilles, con le foto graffiate da pennellate di pittura e un patrimonio visivo affascinante, sempre in equilibrio tra less is more e more is more. E poi l’iconica Peggy Moffitt, pioniera della libertà del corpo e musa del leggendario designer Rudi Geinreich, il cui influsso, emotivo tanto quanto visivo, si riflette nella collezione trasmettendo spensieratezza, divertimento e mancanza di inibizione.

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