C’era qualcosa di profondamente elegante e francese nell’arte di Man Ray di pubblicare fotografie di moda come opere finite, eterne di bellezza. All’anagrafe Emmanuel Radnitzky, statunitense di origine russa, nato a fine 800 ma interprete della grandiosità dell’eleganza femminile novecentesca, Man Ray arrivò a Parigi negli anni 20 proprio rivoluzionando il senso estetico della capitale dello stile dell’epoca.
Al Musée Cantini di Marsiglia, Man Ray, Photographe de Mode fa scoprire quelle fotografie mitiche con tutti gli orpelli e le derivazioni stilistiche che hanno generato.
Nella stessa città, sempre fino all’8 marzo 2020, al castello Borély – Museo Arti decorative, terracotta e moda, un’altra mostra (“Man Ray et la mode”) evidenzia un aspetto sconosciuto dell’opera del famoso fotografo che voleva “collegare l’arte alla moda”.
Il tema centrale è l’arricchimento permanente e reciproco che esiste tra i progetti artistici e le sue fotografie di moda e pubblicità, provenienti da commissioni commerciali. Una nuova forma di estetica nelle foto di moda di Man Ray.
Il miglior esempio è la serie “Lacrime”, che rimane uno degli emblemi della fotografia surrealista, ma che era prima di tutto una pubblicità per un prodotto cosmetico. Come parte di questa retrospettiva, stampe originali, tutti i negativi, nonché le stampe di grande formato, dovranno confrontarsi con le riviste di moda che ne sono alla base, mettendo in evidenza il loro ruolo nella diffusione di una nuova forma di estetica.