L’upcycling consiste nella trasformazione di un prodotto per dargli una seconda vita. L’upcycling può riguardare diversi settori come l’abbigliamento (più in generale i tessuti ), la decorazione o anche i gioielli. Se l’upcycling è più conosciuto nel mondo della moda, è perché si dice che la moda sia la seconda industria più inquinante al mondo. Ogni anno vengono prodotti più di 140 miliardi di capi di abbigliamento.
CANDIANI DENIM – Due campioni internazionali della manifattura sostenibile hanno condiviso il proprio know-how e creato un modello di grande impatto stilistico: Mikey Jeans (in foto d’apertura). Un capo a vita alta e gamba ampia, rifinito con un orlo grezzo alla caviglia. Simbolo del DNA di Boyish, marchio californiano, ha uno style di derivazione vintage, rimodellato in chiave contemporanea.
Mikey Jeans è realizzato con un tessuto in cotone organico, Refibra™ (fibre cellulosiche riciclate), e la tecnologia COREVA™ di Candiani, marchio italiano. Un denim biodegradabile al 100%. Tinto con la tecnologia Indigo Juice® di Candiani e imbozzimato con Kitotex®, un polimero naturale che sostituisce i prodotti chimici convenzionali e garantisce una significativa riduzione dell’acqua e dell’energia utilizzate nel processo di produzione.
Mikey Jeans di Boyish Jeans x Candiani Denim Store è disponibile in tiratura limitata presso Candiani Denim Store di Piazza Mentana 3 a Milano e su www.candianidenim.store .
Come ben racconta questo approfondimento, upcylcing vuol dire riciclare dall’alto . La parola fu usata per la prima volta da un ex ingegnere tedesco Reiner Plitz, che divenne un designer di interni. Se prendiamo l’esempio dell’industria tessile, in Italia ogni anno vengono distrutte decine di migliaia di tonnellate di materiali tessili. E pensiamo anche alle risorse idriche: occorrono 1350 litri di acqua per produrre un paio di calzini in cotone da 60 g.
COLLINI MILANO – Da quando l’imprenditore Carmine Rotondaro ha preso il comando del marchio italiano COLLINI MILANO nel 2017, si è sempre spinto oltre i limiti con il suo approccio anticonvenzionale all’interno dell’industria della moda.
Ne sono un chiaro esempio il passaggio al 100% upcycling per la divisione “fur” del marchio e l’introduzione del concetto di “everyday glamour”, con uno stile da rock star guidato dal comfort grazie a completi elasticizzati in vita, molto prima che il comfort da smartworking diventasse la normalità.
LEVI’S – Sostenibilità e consumo responsabile sono concetti chiave per il brand che li declina in ogni aspetto delle proprie attività: dall’innovazione, ai processi produttivi, dalla scelta di materie prime come la canapa cotonizzata, alle tecniche Water<Less® di risparmio dell’acqua e ai programmi di riciclo. I jeans Levi’s® sono realizzati per durare: da oltre 170 anni il brand realizza capi che sfidano il tempo, anche indossati quotidianamente, e sin da allora, è sempre stato un pioniere della moda sostenibile.
La missione di Levi’s® è non solo quella di ridurre al minimo il proprio impatto ambientale, ma anche di aiutare gli altri a fare lo stesso, così che le persone, dopo aver acquistato i capi che amano, continuino a viverli e a utilizzarli il più a lungo possible, trasformandoli e reimmaginandoli col passare del tempo. Il concetto di upcycling indica proprio questo: dare nuova vita ai prodotti per creare qualcosa di completamente unico e nuovo e, proprio per questo, di ancora maggiori valore e qualità.
Nell’ambito Style & Sustainability, il progetto Levi’s® Upcycling vede Marta Ferri, fashion designer e couturier milanese conosciuta a livello internazionale per capi bespoke dallo stile unico, interprete della creazione di un esclusivo abito da sposa in denim, esempio concreto delle nuove frontiere della moda sostenibile. Per realizzare questo vestito, l’Atelier Marta Ferri ha lavorato con circa 30 capi iconici Levi’s® come trucker jackets e 501® jeans.
GABEL – Gabel1957 annuncia la sua collaborazione con l’impresa sociale Quid, che da anni sostiene donne vulnerabili, offrendo loro l’opportunità di “rinascere” attraverso il lavoro e la creazione di oggetti unici. Da qui nasce una nuova linea di accessori in tiratura limitata, come cerchietti, fasce per capelli, pochette, shopper e zainetti, tutti realizzati con tessuti d’alta qualità forniti direttamente da Gabel e creati dalle donne per le donne.
Il processo produttivo è basato interamente sui principi dell’economia circolare: Quid utilizza le testane di stampa donate da Gabel (tessuti unici che si ottengono quando alla fine di ogni ciclo di stampa e prima che inizi quello successivo, due o più disegni si sovrappongono, creando effetti irripetibili, che rendono quel pezzo di ordito unico) per realizzare una linea di accessori che vengono successivamente ricomprati dall’azienda comasca e messi in vendita online sull’e-commerce ufficiale e in alcuni store selezionati GabelCasa. Le testane, considerate in passato scarti di produzione, vengono quindi recuperate e diventano oggetti preziosi a cui dare nuova vita.