La poetica del riuso e l’intelligente trend di accoppiamento di marchi con le stesse sensibilità. Antonio Marras continua la sua lettura del mondo attraverso l’installazione “Le carte di identità”: da sabato 25 settembre per le due settimane successive la Boutique Pineider di Via Manzoni 12 a Milano vivrà rimandi e corrispondenze tra i disegni dello stilista e la naturale imperfettibilità della carta. I raffinati spazi del flagship store milanese accoglieranno l’arte di Marras attraverso alcune creazioni realizzate appositamente e l’esposizione di una collezione di 36 vasi di ceramica.
Una parte del progetto “Le carte di identità” nasce dalla poetica del riuso messa in atto da Marras, che incontra la necessità espressiva e la voglia di dare una seconda vita alla carta di Pineider destinata al macero. Qui l’estrema incorporeità dell’essere si rende tangibile attraverso i disegni esposti nelle teche, in una presentazione fugace di sé stessi al mondo, al contrario di quegli stessi biglietti da visita o personalizzati che Pineider propone alla sua clientela. La narrazione procede nell’esigenza di tradurre graficamente gli studi sui volti e i diversi soggetti, che vivono nei tratti realizzati sui ritagli residui di Pineider Florentia, Capri, Milano, Boston, Vaticano o Empress.


Come strumento della lettura, della creazione, della riflessione e della comprensione, la carta vista dalla prospettiva di Antonio Marras è quella da cui scaturisce un’atmosfera inconsueta: le immagini quasi nascoste tra gli elementi dello spazio di Pineider vogliono liberarsi di presupposti oggettivi e opinioni, lasciando spazio alle ossessioni e all’intimità, interrompendo la continuità tramite uno spazio interno supplementare. L’identità di queste carte è la trasposizione di una raccolta di opere ottenute con l’assemblaggio di sovrapposizioni, strappi, lacerazioni, parole, dove la pittura è al limite con la scultura.
“Mi affascina sporcare, imbrattare, rendere impuro, porre a contatto superfici, oggetti, fonti immacolate e lontane tra loro per cercarne gli effetti ed esserne sorpreso” – afferma Antonio Marras – “Mi piace lavorare con le mani e plasmare materia, anche se poi è il fuoco che decide”. Varcando la soglia della Boutique Pineider si attraversa un passaggio segreto temporaneo che raggiunge l’arte di Marras: manifesto e invisibile si mescolano e le ombre dei disegni sono memorie silenti, intraducibili, attraenti, immagini fuggevoli tenute insieme da stralci di notes e bozzetti, per ricreare costantemente il mondo che viviamo.