Fashion4Ukraine è una capsule collection di 10 abiti di gusto contemporaneo, decorati con i magnifici
ricami della tradizione ucraina. Oggi tutto il mondo guarda all’Ucraina e vede un paese
in guerra. Eppure questa grande nazione dell’Europa orientale ha una lunga tradizione in fatto di abbigliamento, come si è potuto constatare al centro della Milano Fashion Week di settembre 2022. Il marchio di pelletteria toscana Pineider nella centralissima via Manzoni, ha ospitato all’interno del suo monomarca, un tripudio di ricamo ucraino usato dalla stilista Inha Maksymyuk. Il tratto distintivo di questa tecnica unisce alla qualità estetica e alla sapienza manuale una importante valenza simbolica
e storica. Si stima che il ricamo di questa popolazione sia risalente agli Sciti (1700 a.C). Ancora oggi, e anche sotto le bombe, in Ucraina le donne ricamano. Si sono tramandate quest’arte di generazione in
generazione.
La stilista presente all’happening ci ha detto: “Ricamo per noi significa la tradizione famigliare, si usa quasi come un passaporto identificativo all’interno di ogni nucleo. Ogni provincia, ogni villaggio, ogni famiglia ha il suo ricamo. Ogni occasione ha il suo ricamo: dalla nascita alle nozze, dalla Pasqua all’ingresso in una casa nuova”.
Ogni dettaglio di ogni ricamo è un simbolo e un messaggio. L’atto stesso del ricamare è un segno di dedizione, di amore e di buon augurio. Ed è un gesto magico. Si ricamano il Cielo e la Terra, la forza, i campi, la primavera, l’unione e l’infinito, la protezione, la prosperità, l’armonia, la vita che rinasce…
Basti pensare che in Ucraina, i ragazzi si presentano a scuola il primo di settembre con la camicia ricamata.
La Kalush Orchestra, che ha vinto l’Eurovision quest’anno, indossava in diretta in mondovisione abiti di scena decorati coi ricami tradizionali.
Fashion4Ukraine ha quindi voluto offrire una prospettiva più ampia, facendo conoscere una tradizione
di ricami che è al cuore della cultura e dell’identità ucraine. È una tradizione autentica e meravigliosa, seducente, femminile, tuttora radicatissima anche tra i più giovani.
10 pezzi unici, progettati a Milano, cuciti e ricamati in Ucraina. Sono abiti di gusto
contemporaneo, realizzati in cotone, lino, organza di seta. I colori classici (la gamma degli azzurri,
il sabbia, il bianco e il nero) esaltano la vibrante vivacità dei ricami. Le linee semplici di abiti,
gilet, giacche e pantaloni dialogano armoniosamente con la ricca complessità della decorazione.
Inha Maksymyuk, ucraina in Italia, esordiente alla Milano Fashion Week, lavora a Milano dal 2000. Dopo aver prodotto costumi teatrali, comincia a lavorare nelle sartorie di grandi stilisti: Dolce&Gabbana, Balenciaga, Gucci, Versace. Pochi mesi fa decide di affrontare la sfida di questa collezione, che unisce gusto italiano e tradizione e sensibilità ucraina, per promuovere l’identità e lo spirito del suo paese in questi tempi difficili. La Camera della Moda accetta il suo progetto. Inha disegna gli abiti e poi parte per l’Ucraina, dove recluta sarte e ricamatrici.
“Per noi il ricamo è sacro – ci racconta – ed essendo in Italia da 20 anni ho potuto portare la mia conoscenza qui. Ho lavorato per anni nelle grandi case di moda come Dolce & Gabbana, Gucci, ho vissuto la moda da vicino e posso dire che questi pezzi unici che abbiamo portato in questo evento sono dei capolavori, non sono solamente degli indumenti”.
Il ricavato della vendita degli abiti sarà devoluto attraverso Save The Children ai bambini bisognosi del paese in guerra.
Le persone si vestono davvero così in Ucraina, quindi per le modelle che si sono prestate alla sfilata dell’evento, è stato un momento di festa che però non ha creato imbarazzo. “Ho usato volutamente tessuti italiani perché l’Italia è il culmine della bellezza della moda. E ho voluto unire i due mondi in questa collezione, con sete di vari tipi, quelle naturali che vanno bene per l’estate che è la stagione in cui si indossano di più questi capi”.