C’è un qualcosa di inafferrabile che i grandi non possono tramandare completamente, né è spiegabile e replicabile per chi non l’ha vissuto. Ed è il modus operandi e il way-of-thinking mentre si è a lavoro. Franca Sozzani, durante il suo incarico di tre decenni come direttore di Vogue Italia, da Milano ha fatto sentire il mondo, e contemporaneamente nel mondo ha fatto sentire l’italianità.
Il prestigio del magazine che dirigeva ha portato un’energia e una voce inimitabili e si può ben dire che ha cambiato il giornalismo di moda. Non ha mai avuto paura di affrontare gli argomenti evitati da altre pubblicazioni, come la violenza domestica, l’abuso di droghe e il recupero, è stata una pioniera lodata per i suoi sforzi di essere incisiva ma inclusiva: il Black Issue di luglio 2008, con solo modelli di colore, vende per $ 2,500 nel mercato oggi.
Spesso tra gli addetti ai lavori serpeggia il rimpianto per non averla oggi ad affrontare le nuove sfide di un sistema moda in continua evoluzione. Spesso, al contempo, qualcuno dirà che i suoi preferiti, negli anni del boom dell’editoria di moda, non hanno lasciato spazio ad altri. Ma che talenti erano? Parliamo di lavori in foto di luminari del settore come Steven Meisel, Peter Lindbergh e Bruce Weber che ora passano dalla collezione personale della signora Sozzani e dagli archivi di Vogue Italia alle pagine di un libro, Franca: Chaos & Creation che con oltre 400 pagine e 300 illustrazioni, vuole essere il suo testamento su carta.
Vi troviamo testi sul suo ampio lavoro di couture, modelli e provocazioni alla famiglia e alla gioia di vivere; e note scritte da cari amici su ciò che lei rappresentava per loro. Questo libro edito da Assouline è una collezione senza precedenti di grandi opere e talenti della moda che partecipano tutti insieme per la prima volta. Franca: Chaos and Creation è un favoloso omaggio a un visionario e al suo lavoro durante il periodo più intensamente creativo della rivista di moda.
Spulciando tra pile di fogli nell’appartamento milanese della sua defunta madre, sui figlio Francesco ha trovato cimeli scritti da famosi amici di penna. Si è sorpreso, tuttavia, dal tono delle lettere: “C’è molto humor in quello che ha scritto – e in quello che ha fatto”, dice il documentarista nominato agli Emmy per il film dallo stesso titolo uscito nel 2016.
I proventi di questo libro andranno a beneficio della campagna per finanziare la cattedra Franca Sozzani in Preventive Genomics presso la Harvard Medical School, al fine di sostenere la ricerca che sta accelerando la trasformazione della medicina dall’assistenza malata reattiva alla conservazione proattiva della salute.