Mentre si faceva l’Itlalia, nel cuore del Novecento, è giusto dire che alcuni italiani hanno fatto l’America. Salvatore Ferragamo, la leggenda del made in Italy quando ancora non si chiamava così, tra gli anni dal 1915 al 1927, trascorse un pezzo di vita in California, che ora diventa l’ispirazione della nuova mostra al Museo Salvatore Ferragamo al centro di Firenze.
Nel palazzo storico della griffe di moda tra le più conosciute delle italiane nel mondo, un’esposizione analizza la presenza degli italiani in quella regione e l’influenza che esercitarono in svariati settori, dall’arte all’artigianato e alla nascente industria cinematografica.
Il percorso ha inizio con la Panama-Pacific International Exposition a San Francisco nel 1915, dove il padiglione italiano progettato da Marcello Piacentini consolida l’apprezzamento degli americani per l’arte e l’architettura del Bel Paese.
Sullo sfondo del fenomeno migratorio italiano in quelle terre e della Hollywood che si avvia a diventare la capitale mondiale del cinema, si narra di personaggi che già ai loro tempi erano circondati dall’aura del mito, come Enrico Caruso, Lina Cavalieri, Tina Modotti e Rodolfo Valentino; di film epocali quali Cabiria, Romola e Ben-Hur; dello star system; del ruolo importante che ricoprirono i musicisti italiani anche nella nascita del jazz; e dei moltissimi immigrati provenienti dall’Italia che come Salvatore Ferragamo diedero un contributo essenziale alla creazione di Hollywood.
IL MUSEO – E visto che ci siamo vi diciamo anche di cosa si può bodere una volta arrivati al palazzo Spini Geroni di Firenze a Piazza Santa Trinita. La collezione di calzature, di cui si avvale il museo, documenta l’intero arco di attività di Salvatore Ferragamo, dal suo ritorno in Italia nel 1927 fino al 1960, anno della sua morte, ed è arricchita anche dalla produzione di calzature successiva alla morte di Salvatore Ferragamo fino ai giorni nostri.
La mostra è visibile fono al 10 marzo 2019. Per info qui