Gli uomini eleganti dell’epoca si vestivano come lui, le donne lo rincorrevano e ritagliavano le sue foto dalle riviste. Agli appassionati alla sua musica può sembrare ininfluente rispetto al suo talento, ma Mascagni, sì Pietro l’autore di tanta musica immortale, fu anche un’icona di moda e costume.
I giornali scrivevano di lui, ripetevano le sue battute di “toscanaccio”. L’iconografia classica lo immortala con il sigaro toscano tra le labbra e la folta capigliatura che divenne di moda in tutto il mondo, il cosiddetto taglio alla Mascagni che prevedeva un ciuffo particolare ed inconfondibile. Ma anche l’abbigliamento del compositore veniva imitato e sfoggiato per il suo stile di borghese toscano, che a noi appare classico, ma per l’epoca risultava eccentrico e innovativo. Riflesso forse di quello spirito ribelle che gli aveva fatto abbandonare il Conservatorio di Milano per insofferenza alla rigida disciplina che non si conciliava con il suo spirito libero e l’estro creativo.

Fu quindi quello che oggi definiamo un “influencer”. I suoi gilet (fu il primo a portarne di colorati), i bastoni da passeggio, i gemelli più o meno preziosi, l’immancabile fazzoletto da taschino divennero simbolo di una eleganza tutta italiana ma “rivoluzionaria” e come una pop star di oggi venne imitato da schiere di fan entusiasti. E sono apparsi così attuali agli eredi del Maestro da ispirare una collezione di moda con il suo nome. Eredi riuniti nel Comitato Promotore Maestro Pietro Mascagni, fondato dalla nipote Maria Teresa e da alcune pronipoti per promuovere la figura e la produzione artistica del Maestro.
Così è nata una capsule collection di accessori da uomo ispirata al suo gusto, curata in particolare dalle nipoti Francesca e Guia, che è stata presentata a Roma, città che lui amava, ricambiato dai romani.
Nel salone centrale del Grand Hotel Plaza, dove il compositore ha vissuto per oltre 17 anni, accanto al pianoforte a gran coda su cui sono nate molte delle sue opere, è stata ricreato il suo salotto, dove i visitatori, in un gap temporale bizzarro e divertente, vivono l’atmosfera di eccentricità e stile che la personalità del compositore ha ispirato, e conoscono i dettagli della collezione. In una installazione sospesa tra passato e presente: i gilet “rustici”, per dirla alla Mascagni, o di seta, velluto, broccato, riproduzioni fedeli di quelli indossati da Mascagni o ispirati al suo modo di vestire connotati da una forte dose di eccentricità e di stravaganza. Immancabile la chiave di violino sul primo bottone. Gemelli preziosi di madreperla, argento e argento dorato, copie fedeli di quelli posseduti dal maestro o ispirati ai decori dei suoi orologi da taschino.
E poi ancora taccuini e borse da viaggio, che Mascagni possedeva in grande quantità, essendo lui un assiduo viaggiatore. Nelle lettere alla famiglia ci sono gustosi racconti di viaggi in Russia dove, dopo un viaggio estenuante, ebbe la soddisfazione di essere accolto dall’orchestra con un fragoroso applauso; in Gran Bretagna per una rappresentazione di fronte alla Corte regolata da una rigidissima etichetta che rasentava l’assurdo (il direttore d’orchestra non doveva dare le spalle alla Regina); a Buenos Aires dove le bande suonavano la sua musica nelle strade, a Vienna quando una folla di ammiratori eccessivamente entusiasti lo misero a rischio mentre gli sottraevano i sigari toscani che aveva in tasca per dividerseli come souvenir. O di quel barbiere argentino che gli propose “un taglio alla Mascagni” rimanendo di stucco quando gli corresse il “ciuffo” sistemandolo da solo ed alle sue proteste gli spiegò di essere lui stesso Mascagni.
Ispirati ai quadri del noto pittore italiano Claudio Marcello sono nati foularde pochette di seta Made in Italy. Con le sue pennellate di colore Marcello crea atmosfere, evoca sogni, dà corpo a sentimenti: in «Cielo Rosso», riflette la drammaticità le pulsioni il violento epilogo di Cavalleria Rusticana, nel «Il Sogno» rievoca le cupe atmosfere e il cielo plumbeo e minaccioso di Scozia in cui l’opera Guglielmo Ratcliff è ambientata , mentre «Inno del Sole» IRIS, è luminoso e solare.
È il noto influencer contemporaneo, Edoardo Alaimo, che da sempre sostiene che “La moda è cultura e per tanto va coltivata e solo dopo indossata” – spiegano gli eredi Mascagni – ad aver scelto i pezzi iconici di questa collezione e ad averli resi propri. Conosciuto e apprezzato sui social per la sua attitudine al bello in tutte le sue forme, ha saputo interpretare lo stile del passato coniugandolo al bello del presente facendo rivivere gli storici capi in chiave assolutamente attuale, a dimostrazione del fatto che classe, ironia, e gusto accomunano gli influencer di ogni epoca.
E di quanto sia ancora attuale e viva la musica e la personalità di Mascagni lo dimostra la bella canzone di Andrea Bocelli a lui dedicata che ci è stata fatta ascoltare durante la presentazione: il cantante toscano, ispirandosi a “Cavalleria”, ne ricorda la vita e lo stile, con note e parole appassionate.
A cura di Andreina Solito. Foto d’apertura: Edorardo Alaimo.