Se vi siete persi l’evento organizzato da Ied Firenze Una Camicia per Pistoia Capitale della Cultura 2017 c’è ancora tempo per vedere le creazioni. La mostra al momento è alla Biblioteca San Giorgio dove resterà fino a martedì 31 ottobre (sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca).
L’happening del 23 ottobre è stato il momento clou di una preparazione e studio che sono durati mesi.
Il green ha rivestito un ruolo molto importante nella realizzazione dell’happening. Privilegiate le specie floristiche locali, la cura è stata tutta messa nella scelta adeguata e nella disposizione nell’atrio del prestigioso palazzo comunale, la porta di ingresso per tutti i turisti che si riversano nel centro storico di Pistoia in questi mesi per l’anno della capitale della cultura.
Rose Barni da queste parti è una istituzione quasi venerata. Il roseto a Pistoia è meta di viaggi ad hoc e delizia per i turisti della floricoltura. “Da quattro generazioni ci impegniamo a mantenere alto il valore della rosa e rispettiamo tutta la naturalità e il ciclo di evoluzione di questi bellissimi fiori”, ci ha detto Beatrice Barni, della omonima famiglia che porta avanti la cultura della rosa ma anche l’innovazione in questo campo. Pensate che per ogni nuova varietà ottenuta ci vogliono dai 7 ai 9 anni di osservazioni, prove e valutazioni. Per queste cure, la ditta ha vinto la Rosa d’Oro di Ginevra, la Corona della Regina Teodolinda a Monza, la Rosa d’Oro di Monaco, numerose Medaglie d’Oro a Roma, Barcellona, Madrid, Baden-Baden, Glasgow, Les Roeulx, Belfast, Parigi.
Giorgio Tesi Group ha trasformato col suo allestimento la location medievale in uno spazio multi-dimensionale. L’azienda nel settore del vivaismo ornamentale, fondata dai fratelli Giorgio e Tullio Tesi, era presente all’evento nella persona di Giacomo Galanda.
Camilla Di Biagio, docente Ied, ci ha raccontato dei retroscena interessanti: “La cosa più complicata è stata coinvolgere i ragazzi che stanno studiando event management, che coinvolge le istituzioni come Comune di Pistoia e l’ente Cassa. Ma è stata una sfida perché la gestione è stata complessa, dall’immagine all’allestimento, tingere i pallet o scegliere le piante. Se la sono guadagnata questa bella riuscita”.
Valentina Dani, co-titolare di VLTS by Valentina’s, ci ha invece rivelato le fasi preparatorie della realizzazione dei dieci prodotti esposti a Pistoia: “Noi abbiamo fornito il tessuto e i ragazzi li hanno realizzati esaltando gli aspetti artistici e le piante che fanno parte del territorio. Una bella iniziativa per sostenere l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro”. L’azienda è da decenni portatrice sana della diffusione del know.how del made in Italy nel mondo, con la sua produzione di camiceria da danno elegante e sostenibile. Materiali e produzioni hanno origine locale.
Fondazione CR Firenze è stata partner del progetto in quanto si occupa di promuovere la cultura e le arti industriali, entrambe presenti a Una Camicia per Pistoia, per valorizzare il paesaggio culturale della Toscana. Mentre OMA, l’Osservatorio dei mestieri d’arte, è stata coinvolta per promuovere il design e le industrie di belle arti. Ied e OMA hanno un legame che diffonde le competenze artigianali tipiche della Toscana.
L’immagine dell’evento ha costituito uno degli aspetti più riusciti di Una Camicia Per Pistoia. Duccio Brachi si è occupato dello shooting della campagna che ha fatto da base a manifesti, inviti e roll-up. “Abbiamo pensato a un riassunto di Pistoia e della sua natura, la geometria nel battistero e nell’urbanistica, espressa anche dalla foto che non ritrae in pose naturali”. Anna Roschatt ha invece curato lo styling dello shooting, una grande prova per una studentessa che i servizi fotografici li aveva finora ammirati sui giornali patinati. “Abbiamo usato il prato vicino alla scuola, le modelle erano amiche del fotografo, ovviamente la bravura non basta. Erano le tre del pomeriggio ancora in estate e avevamo deciso di utilizzare solo luce naturale”.
Anche la scelta del catering per il progetto non è stata casuale: il servizio è stato fornito dai ragazzi dell‘Istituto Alberghiero di Montecatini Ferdinando Martini, sempre nell’ottica delle esercitazioni sul campo delle giovani promesse delle varie sezioni.
Luca Parenti, docente Ied Firenze, ha una perfetta conclusione per riassumere il senso di questa iniziativa, di cui The Way Magazine è orgoglioso media partner: “Un’esperienza formativa molto significativa perché unisce le peculiarità dei vari corsi erogati da IED. I nostri fashion designer, grafici, fotografi, stylist ed event manager in erba, si sono trovati a lavorare tutti assieme e ognuno nel proprio ruolo in una location istituzionale molto prestigiosa, in un momento in cui Pistoia è al centro dell’attenzione in quanto nominata città della cultura 2017. L’evento per la città del Micco incarna pienamente i valori di Ied, quel mettere in pratica le lezioni teoriche in contesti reali e non simulati”.