“Per la cravatta l’essenziale è lo stile. Un bel nodo di cravatta è il primo passo serio nella vita”: Oscar Wilde ci ricorda che, alla fin fine, è sempre una questione di nodi, cravatte ed eleganza. Da Napoli, capitale europea della sartoria maschile e del bon vivre, si fanno spazio due piccole grandi rivoluzioni nel mondo della cravatta, firmate “E. Marinella” e “unica1980”.
Vestirsi d’arancia: sembra essere questo il “succo” – è il caso di dirlo – della nuova sfida lanciata da Maurizio e Alessandro Marinella, rispettivamente terza e quarta generazione alla guida dello storico brand napoletano “E. Marinella” che, dal 1914, firma le cravatte più celebri al mondo.
Grazie alla collaborazione con la siciliana Orange Fiber, che ha brevettato il primo tessuto al mondo ricavato dagli agrumi in modo sostenibile, Marinella celebra i suoi primi centodieci anni di vita firmando un’edizione limitata di cravatte realizzate con tessuto prodotto con fibre d’arancia. I processi della catanese Orange Fiber permettono, attraverso una filiera trasparente, di trasformare il residuo delle arance in filati e tessuti. Ricavando la cellulosa dal cosiddetto ‘pastazzo’ di agrumi, il cui smaltimento avrebbe un enorme costo in termini economici e ambientali, si crea una fibra tessile che è il cuore pulsante dei “tessuti circolari” utilizzati anche da Marinella per la sua nuova cravatta ecosostenibile.
Partendo dall’industria di trasformazione degli agrumi, viene adottato un innovativo processo, brevettato nel 2014 in Italia e poi esteso nei principali Paesi produttori di succhi di agrumi in tutto il mondo. “Accettare la sfida di realizzare una limited edition con materiali sostenibili, come quelli prodotti da Orange Fiber, significa non solo innovare, ma anche preservare quanto già abbiamo. – commenta Alessandro Marinella – Ciò significa anche sperimentare nuove possibilità ed essere curiosi e aperti alle novità”.
Sempre all’ombra del Vesuvio, l’universo delle cravatte vede nascere un nuovo brand: il suo nome è “unica1980” e uno dei suoi motti-guida è “Lasciamo che ogni cravatta trovi il suo padrone”. Per esaltare l’unicità delle creazioni di “unica1980”, l’etichetta cucita sul retro della punta anteriore di ogni cravatta mostra il nome completo del proprietario, ricamato con il numero della serie e il numero della cravatta; sulla punta piccola sono ricamate le iniziali del proprietario, in un perfetto mix di artigianato e qualità.
La maison partenopea rivela – in anteprima per The Way Magazine – l’esclusiva Serie Zero, che incarna alla perfezione le caratteristiche del progetto: una collezione di dieci differenti cravatte, ognuna di esse creata in un unico esemplare per tipo di seta. Realizzate artigianalmente utilizzando seta extra pura, tagliate meticolosamente a mano libera e cucite a tre pieghe con un unico speciale filo, queste cravatte presentano uno speciale “filo di frizione e ribattitura” nascosto al suo interno.
Claudio Di Meglio, legale di unica1980 nonché portavoce del suo ideatore e dell’intero progetto, ci spiega: “I colori dei ricami sono stati selezionati con cura, in armonia con i colori della cravatta. Le eventuali piccole imperfezioni delle cravatte sono un ulteriore segno della loro unicità; le cravatte sono lunghe dai 145 ai 155 centimetri e realizzate senza macchinari, utilizzando materiali naturali al 100%. All’interno delle nostre cravatte sono (e saranno) sempre apposti alcuni segni segreti, noti solo al creatore del progetto, accuratamente annotati nel libro anonimo che accompagnerà ciascuna cravatta per ogni serie”.
Abbinata a ciascuna cravatta, la Serie Zero di unica1980 presenta una pochette realizzata con la stessa seta della cravatta e priva del logo della casa, per abbinarla alla cravatta e non essere ceduta separatamente.
“L’importanza di una cravatta proviene innanzitutto dalla persona che la indossa, passando dal come la indossa per arrivare a quella che indossa. – prosegue Di Meglio – Una cravatta per un’occasione importante e una cravatta importante per un’occasione sono due cose che possono coincidere. La cravatta è apolitica, atea, non ha pregiudizi, è pura. Anche gli esseri umani nascono così!”.
Alla fin fine è sempre una questione di nodi.
Articolo di Michelangelo Iossa
