Alla Mercedez Benz Berlin Fashion Week per la prossima estate 2017, gli stilisti hanno svelato trend e ossessioni tecnologiche. Emergono dalle catwalk tedesche desideri casual chic e street style per la donna vestita dai creativi del nord. Ma c’è anche chi come l’olandese Erik Frenken per Avelon lancia iniziative “Fashion Fusion”: promozione di giovani talenti che includono la tecnologia nella moda per creare concetti visionari da incorporare nei prodotti di lifestyle contemporanei.
A curare la sezione della mostra Fashion Fusion è Lisa Lang di ElektroCouture, una casa di moda che porta ritrovati tecno nella fase creativa del design, che dice che “la moda è a un punto molto proficuo, dove si è capito che lavorare con la tecnologia apre nuove porte e tutto diventa possibile”. Questo sembra l’imperativo dei 30 e passa fashion show berlinesi, che hanno mostrato un’iniezione di vitalità proprio dai ritrovati della Silicon Valley.
Forse dovremo imparare da Berlino: l’attenzione ai ritrovati smart, alla sostenibilità delle creazioni che riescono ad arricchirci nel quotidiano, qui sono molto centrali.
Anja Gockel, emersa ad Amburgo e poi passata alla londinese Central St. Martins fashion school, ha portato l’elemento politico indispensabile di questi tempi (bandiere di paesi al polso delle modelle) e molto interesse hanno suscitato le altre occasioni socio-modaiole collaterali come Green Showroom (la fiera del design eco) ed Ethical Fashion (che espone tutti i marchi etici).
Ma è sempre la tecnologia a primeggiare da queste parti. Alla stazione metro di Friedrichstraße sono in display per tutti i primi fashion film tedeschi della storia sui digital poster. Si tratta di proiezioni di mini-movie di emergenti selezionati, una sorta di eredità del Berlin Fashion Festival appena concluso che sta diventando un riferimento per i film maker di tutto il mondo in quanto a tendenze visive.
L’altro cardine della Berlin Fashion Week è l’attenzione agli stilisti emergenti. Quest’anno lo European Fashion Award FASH (200mila euro e campagna PR gratis) è andato a Katharina Buczek, premiata in una cerimonia sontuosa nel cortile greco disegnato da David Chipperfield all’interno del Neues Museum. Katharina Buczek aveva portato una collezione di capi asimmetrici e contrasti per l’uomo contemporaneo un po’ irreale e molto poco classico, dove azzarda work wear accostato a giacche e capi sintetici.
Allo store Quadrat invece si sono visti per il secondo anno consecutivo i creativi polacchi, di tutte le categorie. Per i gioielli, Anna Orska si fa ricordare per le forme astratte e fascianti delle sue creazioni multimateriali. Berlino accoglie sempre bene i vicini polacchi. Dawid Tomaszewski, ora supportato dal marchio Swarovski, è uno dei trionfatori di questa stagione, con una sfilata che ha omaggiato i Blondie dei tardi anni 70 (anche nelle acconciature).
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