Facciamo un gioco e proviamo a dire qual è il posto al mondo cui sono stati dedicati più articoli nella storia della carta stampata. Credo che vincerei facile dicendo “Venezia”, e proprio per non smentire la classifica dedico questo pezzo al mio weekend appena trascorso nella città lagunare.
Ero stata a Venezia solo un’altra volta, forse venti anni fa, con mia sorella, da vere turiste australiane con pochi soldi e voglia di girare. Sono stata contenta di tornare per cercare di capire meglio quella che è certamente una delle più belle città del mondo.
E sono stata fortunata, perché sono arrivata sotto una improvvisa e inusuale nevicata, che mi ha regalato una passeggiata spettacolare a Piazza San Marco sotto la più piacevole tormenta immaginabile! Un vero spettacolo. Poi, il giorno dopo, una bella nebbia mattutina ha ovattato tutto permettendomi delle foto emozionanti dei palazzi, delle calli e delle gondole. Complice il tempo e la stagione, la città era vuota ed è stato strano fare lunghi tratti di città quasi senza incontrare nessuno.
Poi è uscito il sole, e la luce è ancora cambiata: insomma, una vera fortuna per un’appassionata di foto come me; sembrava che la città si mettesse in posa per farsi vedere nel suo modo migliore.
Capitolo mangiare (perché mica si campa di sole foto). Venezia è come Disneyland, e pretendere di mangiare bene ed economicamente è pura utopia. Però, in mezzo a finte trattorie che spacciano pasta precotta a 28 euro e scaloppine al marsala a 36 euro, consce che tanto il loro pubblico è fatto da cinesi e americani che sbarcano, mangiano e ripartono, si trovano alcune chicche, vere perle.
Consiglio a tutti almeno a pranzo di abbandonarsi ai “cicchetti”, piccoli spuntini simili, nella concezione, alle tapas, da gustare con un buon vino; i migliori posti sono accanto al mercato di Rialto, e la sera sono il ritrovo dei ragazzi della città.
Per la cena, su consiglio di un amico chef, ho avuto una deliziosa cena al “Vecio Fritolin”, ristorante di cucina tipica veneziana ma con raffinatezze notevoli e un conto di assoluta onestà! Non saprei cosa menzionare se non una incredibile carbonara di mare, ovvero la classica carbonara corretta con la piovra arrosto: deliziosa!
Colpo di scena finale, ci siamo concessi il pranzo della domenica in uno dei locali storici di Piazza San Marzo, il Gran Caffè Quadri, locale aperto nel 1638 e gestito dal 2011 dalla geniale famiglia Alajmo, titolari del ristorante stellato “Le Calandre” (e altro ancora). Già, perché Alajmo hanno ideato al piano terra del locale – al primo c’è il ristorante – un bistrot che consente di mangiare, a costi veramente accessibili per la zona, la cucina dello chef tristellato. Ed ecco allora arrivare una zuppa di cipolle all’anice stellato di commovente bontà e profumi, oppure la pasta e fagioli con capperi e caffè. Piatti incredibili e accoglienti. Per non parlare dei dolci, del servizio impeccabile e dell’ambiente dal fascino unico. Da provare, veramente.
Una vecchia e bella canzone di Aznavour diceva “Com’è triste Venezia”. Non è vero, in realtà è triste andarsene da Venezia, specie dopo un weekend come quello che ho avuto la fortuna di trascorrere….
Foto di Toni Brancatisano