Per vedere la “porta d’accesso” di Napoli finita così come voluta da Zaha Hadid, bisgonerà aspettare giugno. Ma ci siamo: quella di Afragola sarà una delle opere postume di Hadid più ammirate di sicuro.
La grande architetta anglo-irachena ha lasciato il segno in Italia non solo con le residenze di City Life (visitate per voi qui) ma anche nelle opere pubbliche più importanti degli ultimi anni nel nostro Mezzogiorno.
AFRAGOLA – La porta per Napoli è stata immaginata da Hadid e i suoi architetti come un interscambio di trasporto ad Afragola, la stazione dove avvengono gli scambi per il nodo Benevento-Bari e quello che collega invece Roma a Salerno. Il concetto iniziale è stato portato a termine: costruire un ponte che si prolunga sui binari, un link urbano di architettura in movimento. Dal disegno preparatorio si capisce bene che cosa aveva in mente il genio del design quando le hanno commissionato questo progetto.
SALERNO – Il terminal marittimo della città di Salerno fin dalle origini era stato inteso come un punto di svolta per l’urbanistica cittadina. Il noto politico Vincenzo De Luca lo aveva immaginato nel 1993 (doveva essere pronto già da tempo) ed è stato inaugurato l’anno scorso. La stazione è stata fatta su un “braccio” di terra già esistente e connette idealmente la tradizione marittima cittadina con il mare. Zaha Hadid Architects dice di averlo realizzato asimettricamente per richiamare l’idea di un’ostrica. Protegge così i turisti dal sole che partono per le isole o le destinazioni turistiche locali e quelli che si imbarcano per l’estero. Già in questi primi mesi quello che i cittadini sembrano apprezzare di più dell’opera è l’effetto notturno: la stazione di Zaha Hadid è da tutti riconosciuta come l’illuminazione del porto, prima immagine distinguibile per chi vede Salerno dal mare o dal treno o autostrada che arriva dall’alto sulla baia che da Paestum arriva a Capri.
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Foto della stazione marittima di Salerno: Helene Binet.