Al centro di Venezia, Fornace Orsoni è il luogo dove tradizione, colori e innovazione convicono con la sapienza antica della lavorazione del vetro veneziano.
La sera a cui The Way Magazine ha partecipato è stata per una overture speciale a Venezia, in una città che è sempre più corrotta dal turismo di massa e dalle attività al suo servizio, come i piccoli negozi di souvenir fake. Oggi si celebra l’autentico e la tradizione.
La Fornace Orsoni, collocata nel centro storico della città, a pochi isolati dal ghetto è un luogo magico, uno dei pochi rimasti a celebrare i fasti e la perizia artigiana di una città che dai tempi della Serenissima realizzava solo opere uniche, di un gusto sospeso tra oriente e occidente.
Fondata da Angelo Orsoni nel 1888, la fornace da quattro generazioni impiega lo stesso antico processo di lavorazione del vetro veneziano per la realizzazione dei mosaici. È un mestiere d’arte che tramanda alchimie misteriose, che si avvale della sapiente maestria dei maestri vetrai e di una vera “biblioteca del colore”: un’esposizione di più di 3500 tonalità di colori, catalogate in scaffali e gelosamente conservata in fornace.
Il restauro è stato voluto da TREND Group di Pino Bisazza, la società che ha acquisito l’attività nel 2003 e che ha tenuto Lucio Orsoni come consulente artistico oltre che presidente onorario.
È questo anche un mestiere che si rinnova: le tessere sono utilizzate non solo per i restauri dei mosaici della Basilica di San Marco ma anche per opere d’arte moderna come la replica del celebre dipinto di Norman Rockwell, Golden Rule. Per l’opera sono state appositamente realizzate centinaia di sfumature di tonalità per rappresentare la moltitudine di colori della pelle umana. Ovviamente il lustro internazionale di questi vetri non si ferma qui: dalla Fornace Orsoni hanno origine i mosaici che decorano la Sagrada Familia e i Palazzi da mille e una notte dei reali dell’Arabia Saudita.
Sono questi i vetri che fecero innamorare gli spagnoli nell’800. Le tessere realizzate da Orsoni con tecniche ardite che coniugavano metodologia artigianale e innovazione conquistarono la mitica Esposizione Universale di Parigi dove il pubblico poté scoprire il suo pannello multicolore, campionario di smalti e ori musivi. Un gioiello che colpí a tal punto l’immaginazione dell’architetto Antoni Gaudí da fargli decidere di usare solo prodotti della Fornace Orsoni per la costruzione della Sagrada Familia a Barcellona. E l’impiego non si é limitato solo al liberty e all’art nouveau. Dalla fornace di Cannaregio, nel cuore della Serenissima sono uscite tessere collocate in alcuni tra i più celebrati monumenti mondiali e residenze private del mondo.
Nella serata di apertura riservata si percepiva l’atmosfera del recupero di cose perdute: il fuoco, i frammenti di vetro colorato conservati dappertutto ed il famoso mosaico d’oro, realizzato con oro puro 24 carati che attraverso un antico procedimento romano di cottura e di battitura. Questo è il famigerato battiloro che raggiunge una tonalità particolare e tutta la bellezza di un’opera eterna. L’esperienza è stata a tutto tondo: siamo stati accompagnati a vivere le fasi del processo di produzione, dalla cottura nelle fornaci, alla battitura, dal taglio a mano, alla realizzazione della moeca, il piccolo mosaico che rappresenta il leone di San Marco. Abbiamo visto applicare la foglia d’oro, siamo entrati in un bagno tutto d’oro e abbiamo bevuto l’oro: abbiamo sentito, toccato e gustato e finalmente riconosciuto Venezia.
LA BIENNALE – La Fornace Orsoni inoltre è protagonista fino al 26 novembre 2017 alla 57 Biennale d’Arte di Venezia nel Padiglione Venezia, con alcune delle opere più prestigiose che ancora oggi testimoniano il primato nell’artigianato artistico e nella lavorazione del prezioso oro mosaico. Un gioiello che nasce da una lavorazione alchemica dove una foglia d’oro a 24k viene incastonata tra due strati di vetro. Da non perdere Fascino by Orsoni™, un opulento vetro artistico fatto a mano con micro diamanti, qui nella inedita tonalità black che segue la versione “chiara” che ha spopolato a Milano al FuoriSalone – Milano Design Week. Un progetto innovativo e rivoluzionario che interpreta al meglio la filosofia di una azienda che dalla sua prestigiosa storia trova slancio per un futuro di ricerca e sviluppo sempre nel segno dell’esclusività.
Testo e foto a cura di Maximilian Gattoni e Antonio Perolo.