Centinaia di eventi per il Fuorisalone non ci hanno scoraggiato. Per tutta la settimana siamo stati a caccia di idee e realizzazioni che potessero lasciare il segno. Qui l’elenco non riferibile al gusto personale ma all’impatto che i vari artisti hanno generato nella Milano Design Week 2017 e che verrà ricordato.
I-m-Material alla Statale – La vedete nell’immagine di apertura, l’installazione di ceramica con specchi posizionata nel Cortile Dei Bagni ideata e realizzata da Massimo Iosa Ghini. Il designer italiano, menzione al Compasso d’oro, mostre retrospettive alla Triennale di Milano e al MAMbo di Bologna, composta da un grande ottagono percorribile, con lastre in ceramica col retro di specchi in un’atmosfera notturna con musica diffusa di grande impatto. Gli elementi della collezione Ceramiche Cerdisa, storica azienda di Sassuolo, nel cuore del distretto ceramico italiano, hanno assicurato il tocco di italianità dei manufatti. Visibile fino al 15 aprile.
LEXUS – La YET Philosophy – la Filosofia del MA – è l’anima del pensiero creativo di Lexus e spinge il brand a ridefinire gli orizzonti creativi fondendo elementi apparentemente incompatibili tra loro. Il motto è: “Armonizzare, MA non scendere a compromessi”. Creato dal The Mediated Matter Group. Ispirata dalla YET Philosophy di Lexus e creata per l’opening space, questa installazione mira a costruire un’esperienza in cui si sta al suolo MA sospesi dalla luce – un’onda MA una particella. Utilizzando un materiale antico MA una tecnologia all’avanguardia, The Mediated Matter Group fa debuttare su scala architettonica la stampa 3D su vetro. Architetto, Designer, Inventor e Professore Associato con base al MIT Media Lab, Neri Oxman è stata pioniere nel campo della Material Ecology.
SANLORENZO – Il Mare a Milano è un’installazione tra le più fotografate e riprese di questa Milano Design Week 2017. L’azienda di costruzione di yacht sartoriali ha coinvolto alcuni dei più autorevoli designer italiani (Antonio Citterio e Piero Lissoni tra tutti) con un approccio interdisciplinare (collabora anche con fiere d’arte come Art Basel). L’idea per la presenza alla Triennale era di proiettare su dei led il mare a tutto tondo in un percorso davvero eccitante per i visitatori.
AUDI CITY LAB – Già la location (secondo cortile dello storico edificio pastorale cinquecentesco di Corso Venezia) era eccezionale per la casa dei quattro anelli. Interessato da appetiti di recupero di recente, lo spazio ha ospitato Sonic Pendulum, un’installazione sonora del sound designer giapponese Yuri Suzuki. I grandi pendoli muovono suoni che variano a seconda dell’intensità della spinta. E l’intelligenza artificiale fa il resto. L’occasione era per presentare in anteprima italiana la nuova Audi RS 5 Coupé, la nuova Gran Turismo.
LEE BROOM – La “giostra” è stata l’attrazione con più code alla nuova location Ventura Centrale, quella dei tunnel sotto i binari della stazione centrale di Milano verso NoLo. Design optical e Art Dèco per il creativo inglese che a 41 anni continua a essere un ragazzo prodigio (anche nell’aspetto) con mille risorse per far parlare di se. Il concept è ben assortito, si chiama Time Machine e ripercorre la sua carriera (10 anni nel business) da quando ha smesso di fare l’attore e si è dedicato con successo all’arredamento. La novità della location (azzeccatissima) dei Magazzini Raccordati ha fatto il resto.
SALVIATI – Sempre ai Magazzini Raccordati di Ventura Centrale è risorto il brand Salviati, un pezzo di storia del vetro di Murano, con le installazioni di Ben Gorham e Luca Nichetto. Lo storico marchio è attivo dal 1866, i tunnel riaperti sono datati 1914. Ma tutto dentro sembrava molto current e tecnologico. Soprattutto la magia del vetro illuminato (più di 6mila pezzi, un lavoro immane anche per assemblarli tutti) hanno rallegrato i visitatori. E lasciano ben sperare per il recupero della location.
THE GIRAFFE CHAIR – Nel giardino delle sculture alla Triennale di Milano abbiamo scoperto la proposta di Owan, azienda torinese che lavora principalmente il legno outdoor. Le giraffe sono a rischio estinzione, il brand le sostiene e l’installazione che vedete, oltre a essere una provocazione per guardare il mondo dall’alto e senza connessioni web, è anche una metafora molto pertinente di questi tempi. “Volevamo mettere in evidenza il privilegio di un punto di vista diverso“, ci ha detto Aldo Colonetti, che ha seguito la comunicazione di questa nuova azienda che combina l’impronta della natura e dell’uomo. Cinque metri di legno pronto ad ospitarci nei giardini.