C’è molta convivialità e desiderio di condivisione quest’anno a The heart of Eboli, l’esperimento di recupero urbano di Radicity, che è un esempio di rigenerazione territoriale che si sta consumando nella cittadina a sud di Salerno.
Sabrina Masala, con gli altri colleghi architetti Emilia Abate, Mariagrazia Castiello e Francesco Rotondale, hanno messo in piedi una macchina organizzativa degna delle grandi kermesse internazionali e sono arrivati nel piccolo centro per mettere mano agli angoli dimenticati e riportarli alla luce con idee nuove, sempre improntati alla eco-compatibilità e socializzazione. E infatti proprio questo il tratto distintivo di molti progetti per Radicity 2018: il verde come meccanismo di aggregazione della cittadinanza. Lo si riscontra a vario titolo in ognuno dei progetti in fase di realizzazione, che sono visitabili sempre e gratuitamente a Eboli, di Sabrina Gazio, Valerio Cozzi, Donatello Chirico, Giuseppe Baldi, Simone Ottonello con Gianfranco Fumo e Studio Volumezero, gli ideatori delle installazioni.
CONFERENZA – L’avvio c’è stato ieri con l’appuntamento CANTIERI PERCORSI, preceduto da una conferenza sulle opportunità del green design introdotta da Christian D’Antonio di The Way Magazine. Sabrina Masala di Radicity ha sottolineato l’importanza del valore della rigenerazione urbana: “Siamo sicuri che quello che facciamo qui a Eboli può essere di apertura per molte altre città“, ha detto l’architetto, a cui il sindaco della cittadina salernitana ha dato fiducia e sostegno per l’iniziativa. Che ha visto anche l’interesse del direttore dei Giardini dela Minerva, l’agronomo Luciano Mauro, egli stesso paesaggista alla guida di uno dei monumenti più importanti di Salerno: “La nostra storia è simile a quella di Radicity a Eboli – ha detto Mauro – perché fino agli anni 80 questo incantevole giardino a Salerno che dirigo non sapevamo nemmeno di chi fosse. Poi è stato recuperato ed è sicuramente oggi uno dei punti più visitati della città. Ma la natura per essere visitabile deve essere curata, sempre, bisogna impiegare tempi e risorse per renderla sempre fruibile”.
Altro esempio virtuoso di attrattività creata con la floricultura l’ha portato a Radicity Marianna Pugliese de Majo, vicepresidente dell’associazione Hortus Magnus, la realtà salernitana che ogni anno organizza nella villa comunale del capoluogo campano, la Mostra della Minerva, arrivata alla 18esima edizione quest’anno. “La nostra volontà è quella di riuscire ad attrarre anche al Sud vivai e appassionati di natura e piante da tutta Italia. E ci stiamo riuscendo perché molte persone ormai considerano il nostro appuntamento irrinunciabile. Senza considerare le possibilità di collaborazione che si aprono, come è stato fatto proprio con gli architetti di Radicity. Quest’anno con l’azienda Agricola Mazzeo floricoltura si sono mossi insieme per la Mostra della Minerva dove abbiamo esposto piante rare e quanto fa giardino“.
La premiazione dei sei progetti ci sarà domenica 3 giugno in una serata aperta al pubblico con l’intervento degli architetti che animano il progetto Radicity e Massimo Cariello, sindaco di Eboli.
Christian D’Antonio di The Way Magazine presenterà anche la giuria di qualità che arriva a Eboli per eleggere il progetto più meritevole al termine di questa tre-giorni di intenso lavoro sotto gli occhi della cittadinanza.
Ennio Ginetti assessore all’Ambiente e Centro Storico, in rappresentanza del Comune di Eboli
Carmine Maisto, presidente Ordine Agronomi e Forestali di Salerno
Lorenzo Santoro, soprintendenza ABAP Salerno e Avellino
Marina Rigillo, docente facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli
Margherita Lombardi, giornalista botanica.