Si respira aria di Finlandia all’Aranciera di Villa Borghese per la mostra dell’artista Markku Piri. In questo luogo e in questo periodo, si sognano spazi aperti, atmosfere rarefatte, folklore e tradizioni, rivisitate attraverso la lente di una geniale modernità, ammirando l’evento che celebra in Italia il centenario dell’indipendenza della Finlandia.
Ospitata nel Museo Carlo Bilotti, meglio conosciuto come l’antica Aranciera di Villa Borghese Un finlandese all’Aranciera di Villa Borghese è il secondo evento espositivo della mostra itinerante MARKKU PIRI – VETRO & DIPINTI, che dopo Firenze e Roma, sarà a Venezia, al Museo del Vetro di Murano. Per ogni tappa della Mostra Piri ha ideato anche opere particolari per adeguarsi alle caratteristiche dei luoghi espositivi che la ospitano. Per la tappa fiorentina infatti l’artista ha creato una serie di arazzi in onore del centenario sul tema «un finlandese alla corte dei Medici».
L’autore, apprezzato in Finlandia ed all’estero, è stato invitato a tenere numerose mostre personali in gallerie e musei di tutto il mondo, e il tour espositivo “The Spirit of Paradise” nel 2011 – 2012 ha toccato le città di Madrid, Barcellona, Lisbona, Berlino e Washington DC.
“Piri è un ottimo ambasciatore dell’arte finlandese” ha sottolineato l’ambasciatore di Finlandia in Italia Janne Taalas “le sue intense opere esprimono l’odierna identità finlandese e costruiscono un affascinante dialogo tra la tradizionale semplicità del design finlandese e l’abbondanza travolgente dell’arte italiana”.
Nel Museo Carlo Bilotti sono esposti vetri, stoffe, serigrafie, dipinti, fotografie: il percorso della mostra si snoda sui due piani del Museo alla scoperta delle novanta opere presenti che comprendono, da un lato creazioni artistiche in vetro, piccole sculture, installazioni di grandi dimensioni realizzate dall’artista con gli artigiani di Murano ma anche con gli artisti della cooperativa finlandese Lasismi, che mantengono viva la tradizione finlandese della lavorazione del vetro. Frutto di questa collaborazione una serie di oggetti unici, come la Serie Arcaica, esposti in mostra con un’illuminazione ideata da light designers finlandesi per meglio esaltarne le particolarità della fattura e delle forme.
In queste opere Piri raggiunge la perfetta armonia estetica con la massima attenzione ai particolari esaltando la potenzialità del vetro e assimilando in alcune creazioni, alla sua modernissima concezione formale, la tecnica della doppia filigrana, la raffinata tecnica decorativa a caldo inventata a Murano nella prima metà del XVI secolo che prevede l’utilizzo di bacchette contenenti fili lisci in lattimo o in vetro colorato, ottenendo uno straordinario effetto di luce e colori liquidi (“Serie Fontana”) .
Accanto, in armonioso confronto, è esposta una collezione di tessuti e moderni arazzi che Piri, noto anche nel campo del design tessile, ha ideato in onore del centenario dell’indipendenza della Finlandia dalla Russia, ispirandosi alla natura e al cambiamento delle stagioni, insieme ad una serie di fotografie che rappresentano la visione e la sua passione per il Paese natale.
Idea portante della mostra, spiega la curatrice finlandese Ritva Röminger-Czako, è creare un dialogo fra le sculture in vetro tridimensionali e le opere d’arte bidimensionali, come nel caso delle serigrafie della serie Shadow Dances che dialogano con i vasi in vetro della collezione Raggi del Sole, realizzata a Murano dal maestro Simone Cenedese; lo stesso vale per i dipinti e i tessuti, in un rapporto che coinvolge l’architettura, la natura e lo spazio, in un elaborato e vivace gioco di colori e di riflessi. I dipinti di Piri sono inoltre messi in relazione agli oggetti esposti, come avviene per Silver field with willowherbs, un dipinto post-impressionista del paesaggio finlandese, visto in una giornata di fine estate e presentato in mostra al centro di un’installazione con numerose opere in vetro che ne riprendono i colori e fanno risaltare, con i loro riflessi traslucidi, i toni e le sfumature del quadro.
Piri non segue gli schemi tradizionali, anche se non rinnega la tradizione: alcuni suoi vasi sembrano cercare incerti un baricentro, come a simboleggiare la molteplicità della ispirazione di Piri o le insicurezze della vita stessa. In altri l’artista concretizza pensieri profondi che sembra impossibile trasferire in materia solida: si possono racchiudere i pensieri in un vaso? Piri ci ha provato, ma il pensiero, si sa, per essere tale deve essere libero. E i pensieri di Piri evadono dalla materia inerte, scivolando come macchie di luce e di colore sulla superficie del vaso (“Un vaso per pensieri fuggitivi” – serie Arcaica 2017).
E volano via felici, diventando ricordi: il ricordo infantile di un masso su uno stagno limpido che diventa un arazzo in cui il masso non grava sull’acqua e sulle alghe ma si libra nell’aria come una nuvola. Il ricordo dei raggi del sole che illuminano la superficie di un lago accendendola di mille riflessi e colori, fatti rivivere in una stoffa magica che sembra liquida. E ancora, raggi di sole dopo il buio del lungo inverno che risplendono sulla superficie di vasi in vetro soffiato a bocca, tagliato e satinato, che ricordano albe trionfanti (serie “Raggi di sole”).
Ma qualche pensiero rimane intrappolato: nel “Contenitore di visioni inclinate”, nel “Decanter di grandi speranze”, nella “Bottiglia di piaceri catturati” o nella “Bottiglia di aspettative stravaganti”.
Le foto, altra forma d’arte in cui si cimenta, fissano momenti della sua Finlandia; scorci suggestivi con usci modesti di legno invecchiato e consunto dalle intemperie, che ha ripreso anche in un tessuto incredibilmente suggestivo, ma soprattutto giardini pieni di fiori sgargianti, di luce e di colori.
La mostra di Piri apre una finestra su una Nazione tutta da scoprire, che si è svelata così ricca di pensiero, di natura e di armonia. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, servizi museali di Zètema Progetto Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia a Roma.