La tradizione dell’argenteria made in Italy si rivela al mondo del design internazionale con interessanti contaminazioni di forme e idee. La storia dell’argenteria Mesa risale agli anni 80, il guru dietro le collezioni è Giuliano Malimpensa, un allievo di Lino Sabattini, uso a collaborare con Giò Ponti, Bruno Munari, Nanni Valentini. La collezione nuova, presentata questo settembre da Amleto Missaglia a Milano, in occasione della Milano Design Week 2021, è assolutamente contemporanea, pur ponendosi nella tradizione della grande argenteria italiana.
I pezzi sono unici, interamente realizzati a mano, uno ad uno, da esperti artigiani che lavorano nell’atelier Mesa con davanti agli occhi le dolci sponde del lago di Como. Tutti i pezzi sono firmati a mano da Giuliano Malimpensa. Per Mesa, quest’anno, la novità più impattante è l’uso del colore nei pezzi in argento e in lega antiossidante.
Tutti i colori proposti sono inventati da Mesa, esclusivi e applicati a mano dipingendoli direttamente all’interno di ogni pezzo. I vasi proposti sono stati recuperati dall’inesauribile archivio Mesa e reinventati adesso con l’uso del colore. Ogni colore e ogni vaso è perfetto per ospitare il suo fiore. La nuova collezione è in limited edition ed è articolata in tre argomenti: il colore appunto, le finiture fresate a mano e l’ottone brunito, sempre a mano.
Mesa, fedele alle proprie tradizioni, produce in tiratura limitata piccole serie, artigianalmente. Continua così a sollecitare la curiosità dei suoi affezionati clienti potendo contare sulla versatibilità dell’argento e le illimitate capacità dei suoi artigiani.
Giuliano Malimpensa, il fondatore, già a 15 anni lavorava presso Lino Sabattini, l’artigiano dell’ottone di Correggio, in Emilia Romagna. Lì il giovane futuro maestro, apprende le tecniche di lavorazione artigianale dell’ottone e dell’argento. Dagli anni ’70 collaborò con i grandi maestri del design italiano: Gio Ponti, Bruno Munari solo per citarne alcuni. Incontri che lo conducono nel 1980, ad avviare “MESA”, una piccola realtà industriale col concetto di “atelier” che oggi è conosciuta in tutto il mondo.