Casse ampie, design in evoluzione, modelli avveniristici: la radio ha da sempre adornato le nostre case con grazia ed estetica particolare. In occasione del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi e dei 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica pubblica, dal 5 al 31 ottobre 2024 Fondazione Massimo e Sonia Cirulli (a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna) ospita la mostra Radio Design: l’evoluzione estetica degli apparecchi radiofonici.
L’esposizione sulla radio e le sue forme, che prima della tappa emiliana è presentata a Milano all’ADI Design Museum dal 5 al 27 settembre, offrirà un viaggio inedito nel mondo del design e della tecnologia radiofonica, esplorando i cambiamenti e le innovazioni che hanno caratterizzato questo affascinante settore.

Più di 50 modelli provenienti dalla collezione di Davide Vercelli, curatore della mostra, testimoniano la rivoluzione che ha interessato il mondo della radiofonia, dai primi apparecchi a valvole fino ai dispositivi più moderni. In foto di apertura, vediamo Geometrie Variabili – Brionvega – RR 231 Totem (Mario Bellini Ph. Walter Zerla).
Il percorso espositivo è guidato da alcuni grandi temi che hanno attraversato la società e che sono stati interpretati anche dal mondo della radio. Ampio spazio è dedicato all’epopea di importanti aziende come Braun, Ducati e Brionvega e ai contributi di autorevoli progettisti quali i fratelli Castiglioni, Zanuso e Sapper, Le Corbusier, Starck, Pantom e Loewy.
Ci sono dei marchi identificativi con alcuni trend. A Braun si deve l’invenzione del minimalismo.
Fondata nel 1921, l’azienda tedesca si distingue per il Design innovativo, soprattutto grazie alla collaborazione con la Hochschule für Gestaltung di Ulm, la scuola superiore di progettazione che raccoglie l’eredità della Bauhaus.
Gli apparecchi radiofonici, immancabili nelle abitazioni private e nei luoghi
pubblici, si adeguano al gusto collettivo. L’apparecchio Vision 2000 di Rosita, disegnato da Thilo Oerke con la sua cupola trasparente ed apribile e il Weltron 2500, che sfrutta l’interferenza ottica per creare giochi cromatici d’effetto sulla scala parlante, sono solo alcuni tra le decine di apparecchi radiofonici ispirati alla Space Age commercializzati tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, oggi diventati ambiti oggetti da collezione per gli appassionati.
Sono poi messi in luce i cambiamenti di stampo tecnologico intervenuti con l’invenzione dei transistor, la conseguente miniaturizzazione dei prodotti e l’effetto dell’innovazione tecnologica sul design, ma anche quelli legati ai materiali con l’avvento delle plastiche nei prodotti di massa, dalla bachelite sino ai tecnopolimeri più moderni.
La mostra indaga poi il ruolo del mezzo radiofonico sul piano socioculturale: da strumento di propaganda e di unità nazionale – necessità comune ma interpretata differentemente da Italia e Germania – alla radio modernista scaturita dal concorso lanciato da Gio Ponti fino alla Space Age degli anni Settanta.
L’esposizione si articola in un racconto delle diverse “vite” della radio attraverso un’analisi puntuale dei contesti socioeconomici, delle storie personali e delle invenzioni dei progettisti che hanno contribuito all’evoluzione estetica e alla diffusione della radio dagli anni ‘30 sino ai giorni nostri: la radio come simbolo di modernità, strumento di propaganda, mezzo di intrattenimento e, oggi, dispositivo multifunzionale.
La mostra è visitabile tutti i week end di ottobre:
5 e 6 ottobre; 12 e 13 ottobre; 19 e 20 ottobre; 26 e 27 ottobre
dalle ore 11:00 alle ore 18:00 (ultimo ingresso ore 17:30)
Visite guidate:
Domenica 13, domenica 20 e domenica 27 ottobre
dalle ore 16:30 alle ore 18:00
Prenotazione consigliata: info@fondazionecirulli.org
Biglietti (solo ingresso):
Intero 15,00 euro
Ridotto 10,00 euro
Biglietti (ingresso + visita guidata):
Intero 23,00
Ridotto 20,00