Cristina Mazzucchelli osserva la realizzazione del suo orto marino in una scarpata del suggestivo centro storico di Eboli. Siamo arroccati sulla collina del Montedoro che in tutto il Novecento ha svelato il fiorente passato di queste colonie di età greco-romana. Poi il libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, ha consegnato alla storia recente la città come sinonimo di arretratezza e abbandono del Meridione.
Oggi non è così. La biologa e paesaggista di Milano è arrivata fin qui per un progetto, Radicity, con la direzione artistica di Sabrina Masala, Emilia Abate, Francesco Rotondale e Mariagrazia Castiello, che testimonia quanta vitalità e attenzione al recupero urbano ci sia anche qui. Mazzucchelli è ancora incredula. “Non conoscevo questo luogo ed è bellissimo“. Il suo studio opera in progetti di varia scala, dai giardini ai terrazzi urbani, dai parchi pubblici alle installazioni, dalle aiuole al verde pensile, fondando le sue realizzazioni su rigore scientifico, funzionalità e fantasia. Qui, in quello che era una discarica dimenticata tra palazzi antichi che si affacciano sul vallo di Diano, attorno al castello normanno, ora sorgeranno le sue “Finestre di Mediterraneo“, un fantasioso giardino degradante con la NewEcology Service che ha procurato le piante marine per far rivivere un pezzo di mare fin su la collina.
Visionario, non c’è dubbio. Come i cipressi in fila di Antonio Perazzi, posti davanti all’ingresso del pregevole museo archeologico nazionale. Che all’interno racchiude un chiostro mozzafiato, ma all’esterno, giudicate voi. Con l’azienda Sica&Mazzeo il paesaggista, botanico e scrittore, un vero poeta del green, ha ideato un colonnato verde e un totem che riprende un omaggio al vasellame locale. Ha lavorato e insegnato nelle più importanti metropoli del mondo, Perazzi, e ora a Eboli porta il suo know-how in fatto di botanica temporanea che gli viene riconosciuto.
Fantastiche anche le Pareti di sospensione di Paola Tassetti: l’architetto è partita dall’idea del giardino verticale ma ha voluto usare materiali e green ricercato, in rispetto delle abitudini locali. Andrà ad abbellire un’orrida parete cementificata di fronte a una chiesa antica ancora intatta.
Sono tutte rivolte all’abbellimento di un centro storico dimenticato le esperienze di Radicity, una vera novità nata dal basso e dall’iniziativa autonoma di quattro architetti con a cuore la riqualificazione. Hanno chiamato a Eboli, in provincia di Salerno, 8 maestri dell’architettura verde contemporanea per metterli a lavoro su angoli nascosti che tornano alla vitalità e alla cittadinanza. I progetti realizzati saranno premiati sabato 3 giugno ore 19 alla Chiesa di San Lorenzo, un delizioso esempio di romanico con portale a terrazza su giardini sospesi. L’iniziativa si chiama The HeArt of Eboli ma può facilemente essere replicata altrove. Anzi, sarebbe un peccato non lo fosse.