Vietri sul Mare in provincia di Salerno e Caltagirone in provincia di Catania, sono le due origini di bellezze diverse ma altrettanto affascinanti quando si parla di arte ceramica. I due poli di produzione del prezioso materiale decorativo che accomuna molte culture del Mediterraneo, sanno innovare e rinnovarsi traghettando allo stesso modo l’enorme eredità che rappresentano nell’utilizzo e gusto contemporaneo.
DE MAIO A VIETRI – Un percorso che parte da 4 generazoni fa in provincia di Salerno e porta fino al Salone del Mobile 2019 nello spazio Smaterials al Brera Design District. Giovanni De Maio è a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, alle porte dell’esplosione paesaggistica della Costa d’Amalfi. I colori dei decori sono rubati alla tavolozza del cielo e del mare, ai limoni, alle ginestre ed ai glicini, che punteggiano di tocchi variopinti i verdi declini della Costa.
De Maio da cinque generazioni è la ceramica che diventa arte, la natura che prende vita sulle superfici smaltate dal tocco prezioso degli esperti decoratori. Il capostipite Giovanni De Maio, originario di Ogliara a Salerno, cominciò due secoli fa a lavorare i mattoni di argilla.
Ogliara, luogo storico per la lavorazione delle terrecotte, è un borgo settecentesco abbarbicato sulle pendici del monte Stella , che domina il Golfo di Salerno e la Costa d’Amalfi. La materia prima per la produzione del Cotto artigianale di Vietri è la pregiata argilla delle cave di Ogliara, lavorata a mano nell’opificio di famiglia e cotto nelle fornaci alimentate da legna a fascine. Domenico fu l’artefice della trasformazione dell’azienda da opificio artigiano ad industria e negli anni ‘50/’60 del Novecento in pieno boom economico la clientela divenne internazionale. A Fisciano, logisticamente più comoda, si trova ora la sede aziendale da dove oggi si esporta bellezza nelle case e negli ambienti di mezzo mondo. I rivestimenti si trovano negli ambienti del Grand Hotel Tritone di Praiano e nel ristorante dello chef Christian Turra a Cervinia, il Breuil famoso in Valle d’Aosta e non solo.
CROMIA1369 è dedicata agli amanti del colore, ai fantasisti delle armonie cromatiche e delle miscele di colore.
Il formato 10×20, su cui è prodotta, ha 50 pezzi per metro quadro, per cui a seconda della serie, ci sono per ogni variante colore decine di pezzi. Macramè 24 Vietri è invece la miscela di 24 decori classici e pluri colorati che dimostra quanta perfetta integrazione ancora oggi anima la tradizione vietrese se accostata agli ambienti moderni.
Giovanni De Maio con Macramé 24 Vietri riprende una tipica tradizione vietrese del dopoguerra ,che prevedeva l’uso delle disponibilità di magazzino miscelandole in modo casuale,richiamando l’arte del patchwork.
CERAMICHE SICILIANE – Teste di moro e pigne ornamentali invece sono le due caratteristiche principali delle ceramiche di Caltagirone (che si vendono da DDCeramiche Siciliane). Le teste di moro si fanno risalire alla dominazione araba a Palermo, quando una bella fanciulla locale volle tenere per sempre il ricordo del suo amato. E pensò bene di decapitarlo e posizionare la sua testa in un vaso sul balcone. Basta farsi un giro nei negozi turistici in Sicilia per capire quanto la tradizione della testa di moro sia radicata e ancora viva oggi.
La pigna troneggia ancora oggi in Sicilia all’ingresso di ville e come elemento ornamentale dei quattro spigoli nei letti matrimoniali in ferro di sapore ottocentesco. Si tratta di un simbolo di prosperità e buon augurio, frutto del pino, da sempre ed in diverse civiltà ha racchiuso in sé i significati simbolici di forza vitale, immortalità, divinità, legati all’albero che la genera. Funge anche da simbolo della montagna, dimora degli Dei, diffusa in tutto il Mediterraneo.