Calia Italia, venerdì 7 aprile 2017 nella Sala delle Adunanze di Palazzo Brera (via Brera 28), sarà protagonista di una tavola rotonda dal titolo “Hip Hop, un fuorisalone sul divano. Il patrimonio culturale della città di Matera quale “virus” creativo tra luoghi e generazioni”, un’iniziativa culturale in collaborazione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e gli studenti dell’Accademia di Brera.
Gli studenti di Brera della cattedra di Architettura di Interni del professor Filippo De Filippi sono infatti stati coinvolti da Calia Italia in un progetto creativo che ha alla base la città di Matera, i suoi colori e i suoi valori: ispirandosi alla città prossima Capitale Europea della Cultura del 2019, i ragazzi hanno avuto l’obiettivo di reinterpretare il divano HipHop, icona Calia Italia degli ultimi anni, per farlo diventare così un vero e proprio oggetto artistico, attribuendogli un valore culturale.
Calia Italia, fondata a Matera nel 1965, è l’azienda più antica del Distretto del Mobile Imbottito della Basilicata.
Progetta, realizza ed esporta in tutto il mondo divani e poltrone in pelle e tessuto rinomati per l’artigianalità, la cura dei dettagli, l’attenzione per il design e l’inconfondibile comfort. Con la direzione artistica di Saverio Calia e la strategia commerciale di Giuseppe Calia, il brand Calia Italia è oggi in grado di proporre oltre 50 nuovi modelli l’anno, con un’ampia varietà di rivestimenti in pelle e tessuto: una gamma di circa 40 diversi articoli con oltre 400 varianti colore.
L’impegno di Calia Italia nei confronti della sua terra si esprime da lungo tempo con iniziative come Calia Cultura, dal 1990 che partorisce un progetto come ‘Ricami di Pietra’ che fa collaborare malati psichici, il mondo del lavoro e l’arte. Calia ha creato anche un laboratorio di cucito, Detto Fatto, nel Dipartimento di Salute Mentale materano. Anche il progetto U’Strozz è stato innovativo: l’obiettivo che è stato perseguito, e raggiunto, era riuscire a realizzare una seduta completamente eco-compatibile, che fosse prodotta esclusivamente con scarti di produzione, riutilizzati per rinascere a nuova vita. Di qui il nome U’Strozz che in vernacolo materano significa ‘gli stracci’.