Il tema della rapida urbanizzazione è molto caro agli esperti sauditi e quest’anno alla Biennale di Architettura di Venezia il padiglione arabo è proprio dedicato a questi rischi. La mostra si chiama Spaces in Between, e il padiglione nazionale saudita organizza un evento speciale nell’ambito del programma “Meetings on Architecture” della Biennale di Venezia.
Il titolo della mostra di quest’anno riconcilia gli effetti della rapida urbanizzazione con il cambiamento socio-culturale. In Arabia Saudita, la crescita guidata dagli insediamenti ha prodotto quartieri sconnessi, dipendenti dall’auto e collegati da autostrade. Ciò crea ambienti frammentati, con oltre il 40% di terreni nelle città vacanti. A causa dell’insufficiente pianificazione nazionale negli anni ’60, le ampie distanze create tra le enclavi residenziali hanno eroso i legami sociali e continuano a esaurire le risorse naturali.Nell’ambito del più recente piano di sviluppo del Regno, intitolato Vision 2030, i professionisti nei settori dell’architettura, dell’urbanistica, dei trasporti e delle infrastrutture dei settori pubblico e privato sono incoraggiati a delineare il futuro delle città saudite.
Come tale, la partecipazione dell’Arabia Saudita alla 16a Biennale di Architettura di Venezia segna una pietra miliare nell’atteggiamento della nazione verso lo sviluppo nell’ambiente costruito.
Particolarmente caro invece alla città di Venezia, da quando è sede delle biennali (1895) il tema delle “Trasfigurazioni effimere”. Se ne parlerà sempre al padiglione saudita il 17 novembre, alle 15.