Ingengo ed estetica danese, giapponese, olandese uno accanto all’altro. Durante il Salone del Mobile di quest’anno a Milano, Alcova, lo spazio curato da Joseph Grima nell’ex fabbrica di panettoni Cova a Via Popoli Uniti 11-13, (cuore di NoLo) si riconferma il place-to-see del Fuorisalone.
All’anteprima abbiamo ammirato Carpet sign in un’audace collezione di tappeti in edizione limitata. Sotto la direzione artistica di Richard Hutten, la “crème de la crème” della creativa Olanda ha fatto disegni schietti che saranno lanciati con il nome FREEDOM. Con questo passo Carpet Sign si posiziona come azienda leader nel campo del design.
Non solo i designer di prodotto, ma anche un architetto, un grafico e un artista hanno contribuito alla collezione: Irma Boom, Joep van Lieshout, Sabine Marcelis, Studio Makkink & Bey (Rianne Makkink, Jurgen Bey), Christien Meindertsma, Jólan van der Wiel , Architetti MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries), Richard Hutten e Wim Bos.
La collezione FREEDOM mette in mostra le possibilità degli impianti di produzione di Carpet Sign che sono stati utilizzati dai progettisti come il loro parco giochi. Richard Hutten spiega: “Il briefing con i designer è stato tanto semplice quanto complesso: progettare un tappeto entro i confini della produzione, ma allo stesso tempo cercare di spingere i limiti delle possibilità. L’obiettivo era creare una collezione che mostra l’interesse personale e il fascino del designer: in un periodo in cui i muri vengono costruiti e in tutto il mondo le persone finiscono in carcere per la loro opinione, è importante dare ai progettisti una piattaforma per le loro idee schiette “. Hutten continua: “Carpet Sign è un’azienda davvero straordinaria, ho visto molte fabbriche nella mia vita, ma la qualità, le possibilità e l’efficienza della loro produzione sono di un livello eccezionale”.
Feico Dieudonne, CEO di Carpet Sign, è estremamente soddisfatto della collezione: “Lavorare con tutti questi talentuosi designer ci ha spinto a ricercare le possibilità del nostro metodo di produzione e ci ha dato nuove conoscenze utili anche per i progetti futuri. Richard Hutten ha fatto un ottimo lavoro riunendo tutte queste brillanti menti .La collezione Freedom porta Carpet Sign al livello successivo e mostra al mondo di cosa siamo capaci e di cosa siamo “.
HARU – Presenti anche i giapponesi di HARU, il tape design che l’anno scorso aveva abbellito le volte dei tunnel di Ventura Centrale. Questa volta l’installazione richiama l’apprezzamento dei colori e si chiama “Spread”: va a finire sui muri scrostati e sulle mattonelle dell’ex fabbrica alimentare a creare delle geometrie affascinanti. Come delle montagne, i nastri Haru sono particolarmente scenografici. Così come quelli che avvolgono i pilastri dell’area centrale dell’industria abbandonata, davvero suggestivi.
MANUEL COLTRI – I designer di DWA Design Studio protano ad Alcova Hacker, la collezione di manufatti in marmo frutto di studi sul materiale primordiale e audaci tecniche artigiane. L’installazione curata da Paolo De Vivo, utsa il bianco di Carrara e la pietra lavica delle montagne dell’Italia centrale, gli onici arcobaleno e verde della Persia e del Sudamerica e il semiprezioso lapis blu sudamericano.
PANTER & TOURRON – Uno studio avveniristico posizionato all’aperto in una delle sale centrali di Alcova è un prezioso angolo di riposo in estetica durante il Fuorisalone 2019. Lo hanno realizzato i giovani del duo Panter & Tourron, Stefano Panterotto e Alexis Tourron pensando alle esigenze dei digital (e non solo) nomad dell’era moderna: arredi facili da trasportare e non di enorme valore. Anche se l’ingegno qui è davvero tanto: sedie, poltrone, tavoli si avvolgono in una soluzione straordinaria, una delle nostre preferite finora viste al Fuorisalone.