Sembra impossibile da spiegare, ma la città del divertimento aveva bisogno di un lifting. Questo inverno, appena è arrivata la notizia del calo di presenze nella nightlife di Ibiza (-40% nel 2017) il Pacha, l’iconica discoteca dell’isola iberica, ha chiuso per ristrutturazione.
Forse che la night crowd voleva qualcosa di cui parlare ancora? Che non bastassero i David Guetta e Bob Sinclair che sono qui regulars? In ogni caso per la prima volta in 45 anni il club delle ciliegine si è dato uno stop per poi riaprire a maggio con 6 party da 5mila persone ciascuno.
Andrà sicuramente bene questa estate 2018 a Ibiza, che è meta di divertimento sin da quando nei primi anni 70 la comunità hippie la scelse come rifugio (peccatorum?).
L’idea vincente della ristrutturazione è proprio stata quella di associare alla libertà degli anni 70 le tecnologie degli anni 2000, il tutto firmato dall’architetto catalano Juli Capella dello studio Capella Garcia.
All’inaugurazione, presa molto seriamente dai vip spagnoli, c’erano Pepe Navarro, Carles Sans e Pocholo, che non hanno voluto mancare “una passeggiata nella storia di Ibiza”, come descritto da Francisco Ferrer, Brand Ambassador del marchio.
Evoluzione qui si dice molto, si ripete, è il mantra ibizenco. Una riforma pulita, progettata e realizzata in modo pulito in omaggio al XXI secolo, con il DJ avvicinato nella cabina alla pista da ballo. Lo stand del DJ è stato presentato in precedenza intrappolato come in una barriera architettonica. Solo la domenica, con Solomun +1, lo si poteva vedere da vicino. Ora sarà così ogni sera.
Universo Pacha
Construction management: Ramón Cortés
Project manager: Tibor Martín
Foto: Rafael Vargas