Si costruivano qui le pompe idrauliche al massimo dell’epoca Art Decò, ma a Valencia quasi nessuno se lo ricordava più. La fábrica de Bombas Hidráulicas Carlos Gens SL è un edificio storico fino a poco fa fatiscente nell’avenida de Burjassot ideato dall’architetto Cayetano Borso di Carminati nel 1930. Questo edificio di indubbio valore storico e sociale è diventato simbolo di un’epoca di arte industriale, con la facciata pregevole di decori Decò che però ora rivelano altro.
Quest’anno lo Studio Ramòn Esteve ha svelato il progetto a cui stava lavorando da tempo: trasformare l’antica industria in un centro d’arte polivalente. Qui ci saranno gli eventi di arte e ricerca della Fundació Per Amor a L’Art . All’interno c’è un centro che usa le quattro zone dei depositi così come erano, trasformandole in un centro d’arte. La facciata è stata recuperata e ai lati c’è un ristorante e la zona di educazuone per i bambini, mentre la villa è dedicata agli uffici della fondazione. I materiali principali sono aciaio, mattoni in ceramica che evocano l’epoca in cui è stato costruito il complesso, e in alcuni tratti è tornato il legno in disposizione fedele al progetto originario.
Incredibile osservare come impegno e inventiva in Spagna hanno portato a una rivalutazione assoluta di questo gioiello, deturpato dal tempo e da devastanti incendi da quando è stato abbandonato nel 900. Il centro d’arte contemporanea accoglierà 1300 pezzi d’arte di oltre 100 artisti e segnerà il ritorno a Valencia di Vicente Todolí, curatore d’arte che negli anni 90 era stato direttore artistico dell’IVAM (Istituto Valenciano de Arte Moderno). Dopo gloriose annate alla Tate Modern di Londra e in altri prestigiosi musei, torna nella città dove si era laureato.