Se esiste un volto tipico di un’eleganza senza tempo lo abbiamo trovato. Yves Alain Hunger, berlinese di 20 anni, appena approdato a Milano, ha accettato di portare The Way Magazine in giro per la città e raccontarsi attraverso i luoghi della sua nuova città di elezione.
Yves Alain è un ragazzo posato e con grande dedizione al benessere e alla scoperta delle città che lo accolgono. Cresciuto a Berlino, di origini svizzere, non è il tipico modello che obbedisce agli stereotipi. Certamente vive la sua età con spensieratezza e divertimento, ma da come conduce la sua vita, si evince una determinazione e volontà di conoscenza che sfugge al racconto che generalmente si fa dei giovani della sua generazione. “Il fatto che mi piaccia camminare alla scoperta e che dedichi molto tempo anche allo stare solo e conoscere me stesso, lo so, mi rende abbastanza diverso“. Lo abbiamo incrociato a un party della Milano Fashion Week maschile a inizio 2025 e non l’abbiamo perso di vista. Yves è la perfetta sintesi di un ragazzo europeo che vive e costruisce giorno per giorno il suo sogno nell’ambito mondo della moda.
“A Berlino – ci racconta – impera un certo gusto underground nella moda come nella musica. Ci sono molti party e situazioni notturne che hanno definito l’immaginario della città, ed è lì che ho iniziato a posare per campagne pubblicitarie. Poi ho conosciuto un collega a fine 2024 che mi ha parlato di Milano, e sono arrivato qui per provare a muovere i primi passi nei lavori con le grandi griffe”.
La versatilità non manca a Yves, ma l’impatto che si ha con la sua altezza statuaria e lo stile romantico che traspare dal suo volto, lo colloca innegabilmente nel campo della bellezza ‘timeless’, che piace tanto ad alcuni brand che ispirano immagini rassicuranti ed eleganti al loro pubblico. “Ho studiato anche recitazione a Berlino – precisa – ed era un modo per conoscermi meglio, e mettermi alla prova con altre persone sul palco. Ma adesso nel mio futuro vedo solo moda, perché è quello che realmente mi interessa”. Riconosce bene la differenza tra la recitazione e il mestiere di modello, ma anche delle analogie: “Nel mondo della moda è difficile essere creativi ma non impossibile. Certo, siamo prodotti dell’idea di qualcun altro ma quando ti vesti devi rispettare le cose che indossi e sicuramente pensare ai messaggi che il brand di turno, sia Armani o Versace, vogliono comunicare. Mi sento il medium che proietta queste idee all’esterno. Non so se gli altri modelli la pensano così. Certo a me non piace l’idea di restare solo un prodotto da vendere”.


Il suo motto in questa nuova fase di vita è “Just be yourself”, basta essere se stessi. Ma come si descriverebbe e come si presenta alle agenzie di moda milanesi per far breccia: “Penso sia sempre difficile descriversi, certamente sono un creativo dal carattere riflessivo. E tendo a pensare molto. Amo stare immerso nella realtà che mi circonda ma a volto ho bisogno di pensare e stare da solo con le mie idee. Per questo reputo molto importante trovarsi in un ambiente accogliente. Dopo una prima fase di convivenza appena arrivato in città, ora vivo da solo lungo i Navigli, che è il luogo che al momento preferisco di Milano. Unisce la quiete di una vita più naturale alla vicinanza col quartiere della moda, che è la mia aspirazione”.
Oltre a curare il proprio fisico e dedicarsi agli shooting fotografici, Yves si dedica alla cura di se: “Scrivo delle frasi e le rileggo seguendo il loro significato. Penso che sia un modo per usare pensieri della mia mente in maniera più ordinata. Chiunque faccia un lavoro creativo, nella moda o nella musica, deve scegliere un carattere da assumere e con questa attitudine decido di esplorare il mondo. So che anche da giovani si ha una storia da raccontare agli altri, e in questo momento della mia vita sento che tutto il mio vissuto fin qui possa essere comunicato agli altri”.
Vuole mandare messaggi positivi con le foto e la sua bellezza, di questo Yves è certo: “Abbiamo un grande bagaglio di emozioni dentro di noi e ne dobbiamo fare tesoro. Mi esercito ad ascoltare me stesso. Riconosco che è bello avere consigli spassionati dall’esterno, ma i miei rischi e il coraggio me li prendo in prima persona. Specie mia madre mi ha incoraggiato molto a trasferirmi a Milano e adesso sono nel posto dove voglio realizzarmi”.
Da piccolo Yves aveva già esplorato l’Italia del nord, con puntate sui Laghi, Verona e Trieste. “La città di Milano è molto interessante perché il vecchio incontra il nuovo, sia nel modo di vivere, nelle abitudini che in quello che si vede. La cosa bella dell’Italia è che appena arrivi in una nuova città ti rendi conto subito delle differenze. Direi che Milano è più veloce, più orientata al business”.



Del mondo della moda ha avuto già un assaggio che gli ha permesso di formulare delle interessanti considerazioni: “Lo trovo interessante, un mondo con molta creatività. Capisco che ci siano persone di potere che si confrontano costantemente con chi cerca lavoro, non è facile ma la parte bella è la grande espressione di creatività che ispira il settore. La moda ha il privilegio di avere impatti positivi con messaggi sulla società, e ogni maison usa questo strumento con una posizione diversa”. E tra i modelli ha notato differenze? “Certo, è l’aspetto più avvincente, perché se volessimo tutti inseguire lo stesso trend non ci sarebbe fascino. C’è chi vuole essere classico, chi vuole rompere gli schemi e chi aspira a lavorare solo nel campo del lusso. Ogni personalità di noi modelli aderisce a un mondo”.


Yves come tutti i ragazzi della sua età è anche attratto dal cosmopolitismo della metropoli: “Mi piace il quartiere Ticinese, Porta Genova e i Navigli perché c’è molta vita e si sentono persone da tutta Milano che vengono qui a divertirsi, un mix molto bello. E ci sono tante pizzerie che amo, per me una vera passione“.
La mescolanza di Milano lo affascina: “Lo spicchio di città che dalla Stazione Centrale arriva a Porta Venezia è affascinante perché è un incontro di stili e persone molto diversi. Mi è capitato anche di andare a mangiare in zona Sarpi un cinese autentico. Solo che i gestori del ristorante mi hanno iniziato a fotografare e son rimasto con loro per molto tempo”. Stupito di questa attenzione che arriva prima della popolarità? “Sì, ma mi trovo bene con persone con tutto il mondo. Scoprire differenti culture è un privilegio. Ho sempre pensato che se qualcuno ha un buon cuore non importa da dove arriva, vale la pena connettersi”.
E in definitiva, dell’Italia che impressione sta avendo in questi primi mesi? “Mi piace connettermi con gli italiani e il loro stile di vita, vorrei mi contagiassero con la loro rilassatezza. Non sarebbe male vivere un più alla leggera, credo che una volta che imparerò la lingua bene arriverà in automatico. In generale, in Italia c’è davvero un altro livello di consapevolezza del bello. Tutto è chic: le persone si vestono meglio, lo stile che si respira poi lo ritrovo nel modo di essere del persone. Ovviamente ci sono dei momenti in cui mi manca Berlino, ma voglio restare qui. Tra l’altro è anche una città più piccola quindi la sento più a misura d’uomo”.
Dove sarà facile incontrarti? “Non mi piace andare molto la notte fuori perché poi il giorno dopo ne risento. Ma se ho la compagnia giusta mi piace andare a ballare saltuariamente, non la techno, e ascoltare concerti jazz”. ,
Fotoservizio di Marius Cruceriu. Il fotografo è contattabile qui. Per seguire il modello Yves Alain qui.