2 Giugno 2024

Mina Yossef, un modello all’opera

Lasciare una traccia nella moda e nel canto: l'ambizione di un giovane creativo che si sta facendo strada in due campi diversi con successo.

2 Giugno 2024

Mina Yossef, un modello all’opera

Lasciare una traccia nella moda e nel canto: l'ambizione di un giovane creativo che si sta facendo strada in due campi diversi con successo.

2 Giugno 2024

Mina Yossef, un modello all’opera

Lasciare una traccia nella moda e nel canto: l'ambizione di un giovane creativo che si sta facendo strada in due campi diversi con successo.

Ha debuttato in passerella alla Milano Fashion Week 2024 ed è attualmente nel roaster della Model Actor Casting. Mina Yossef, 23 anni appena compiuti, è un ragazzo del 2000 con tutto il bagaglio di esperienze e aperture cosmopolite che la sua generazione porta con se. Nato nel maggio 2001, cresciuto tra l’Egitto e l’Italia, la sua bellezza e prestanza (è un mediterraneo bruno di 1 metro e 88) colpiscono anche perché chi lo segue sa che non è solo una bella immagine. Mina sta studiando canto lirico e si definisce “un opera singer innamorato dell’eleganza”.

Carattere deciso (“senza mezzi termini”, ci precisa), ironia quanto basta e voglia di ricercare sempre dentro se (ama fare analisi su se stesso), Mina si divide tra impegni di lavoro nel nord Italia, tra Milano dove partecipa a shooting, Bologna dove studia canto alla Opera School, Venezia dove vive.

Mina Yossef nelle foto di The Way Magazine (Milano, maggio 2024) indossa orologio Seiko Prospex limited edition 2000, scarpe Sonny Bono.

Una delle sue passeggiate preferite a Milano è quella che lo porta a posti dismessi recuperati da attività culturali e street art. “Sul mio braccio destro – ci rivela – ci sono due tatuaggi: un pentagramma e un elettocardiogramma. Questo vuol simboleggiare la mia dualità tra sogno e realtà. Ed è anche un ringraziamento: perché la musica mi ha salvato il cuore”.
Mina ha studiato pianoforte, nel tempo libero canta e suona in casa, si arricchisce scoprendo ancora oggi, dopo anni, la città dove vive con passeggiate lunghissime a piedi.

“Considero Venezia la mia città, e mi piace esplorarla senza limiti. Magari mi porto un libro di psicologia, attraverso l’indagine su me stesso capisco meglio gli altri. Però al tempo stesso mi piace socializzare più con persone che non conosco, non sono un tipo a caccia di zone di conforto. In definitiva mi piace verificare di poter stare bene con gli altri”.
Con due piedi in due campi artistici diversi (la carriera da modello e l’opera) sottolinea di non avere amici che rientrano in queste due categorie. “Frequento persone di tutti i tipi ma anche assaporare il silenzio. Mi piace correre in solitudine con la musica di Ultimo in cuffia. A Venezia, dove c’è un ponte e l’acqua mi piace tuffarmi. Oppure camminare nelle città la sera, quando l’aria notturna e l’assenza di persone crea un’atmosfera giusta. Ho trovato un posto lungo il Cannareggio che chiamo ‘la fine del mondo’. È una seduta sotto un arco davanti al canale che va verso l’infinito. Quello è il mio posto del cuore”.


Dell’Italia ama molti aspetti, anche se ha la distanza giusta per apprezzarne l’unicità: “Mi sento fortunato a essere in una città con tanti stimoli e bellezza. La prima cosa che ho pensato in Italia è che ho trovato l’arte e l’originalità, perché ha un’identità speciale rispetto al resto del mondo. Dall’Egitto era molto diversa, pensavo fosse il paradiso, ma ovviamente ci sono delle difficoltà.
Il canto lirico è nato qui e la moda italiana è tra le più ammirate del mondo. Quindi ho unito queste due passioni e ne voglio fare un lavoro”.

Per la moda l’attrazione è capitata un po’ per caso, anche se è un flirt che non nasconde ai colleghi di altri ambiti. “Non mi ero mai visto come modello finché non ho partecipato l’anno scorso a dei casting pubblicizzati su Instagram. Solamente perché mi piace affrontare nuove sfide. A me piace molto l’eleganza e l’atmosfera raffinata di certi shooting. Mi intriga ammirare come gli stilisti riescono a rendere da un pezzo di stoffa una fantasia che può finire sulle passerelle. Ovviamente il debutto lo devo a chi mi ha scelto, lo stilista Alex Krown che per la sua prima sfilata in Italia mi ha voluto”.


Come stile Mina, che è conscio di avere un nome che per gli italiani rimanda ad altro, ammira Prada, Armani, Gucci “che rispecchiano il mio universo estetico”.
Un’ambizione nel campo lirico? “Sono un bass baritone, voglio intraprendere la carriera di cantante professionista e girare il mondo cantando in teatro. Se la moda chiama, sono disposto a proseguire sulle due strade”.
Si sente a suo agio davanti l’obiettivo, ammette, anche perché in tenera età è già stato dall’altra parte. “La fotografia ha fatto parte della mia vita quando a 14 anni in Egitto per strada mi improvvisavo paparazzo. Molti apprezzavano i miei scatti e mi pagavano per foto da usare sui social. E adesso mi diverte essere dall’altra parte, anche se riconosco che è un lavoro duro, e non sempre si capisce all’esterno”.
Milano, dove questo servizio è stato scattato, rappresenta ancora una parte veloce e saltuaria della sua carriera: “Ci vengo se chiamato, mi attira come luogo di lavoro soprattutto legato alla moda, per me significa novità e creatività. Chi apprezza questi aspetti merita di vedere tutto il resto della città.
Quando ho debuttato alla Milano Fashion Week è stata una giornata frenetica ma emozionante. Il fitting subito mi ha fatto entrare in un mood gioioso, ho stretto legami di amicizia subito anche con i colleghi e mi ha riempito di gioia che Alex Krown mi abbia scelto per aprire la sfilata, con dei capi molto singolari, peraltro. Vorrei ripetere quella giornata tutti i giorni, la cosa che mi contraddistingue maggiormente è che mi piace lavorare. Perché chi lavora con passione non sente fatica
”.


Sui sogni che insegue conclude: “Anche se sembrano lontani e irrealizzabili, i sogni fanno respirare meglio. Allora tanto vale riuscire a lasciare una traccia. Tutto quello che siamo chiamati a fare, viene meglio se fatto con personalità. E io voglio mettere la mia impronta su quello che rappresento, nella moda e nel canto”.

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