Quando abbiamo concordato lo shooting con Giuseppe Improta al parco Palestro a Milano, non sapevamo della passione del modello casertano per tutto ciò che è arte e cultura. “La moda – ci dice l’indossatore, 26 anni, arrivando all’appuntamento – mi permette di conoscere persone che hanno fatto la storia, che hanno rappresentato l’Italia nel mondo, persone che insegnano con parole, gesti e attenzione quanto sia importante essere professionali. Però ho anche altre passioni e nel tempo libero le alimento continuamente”.
Giuseppe Improta non è il modello della nuova generazione che ti aspetti. Affabile e serio sul lavoro, gli scappa qualche risata solo quando si rilassa nel mezzo dello shooting. O quando ci accomodiamo a tavola nel suo ristorante preferito di Corso Como. “Sono del segno della Vergine e cerco di completare tutti gli impegni nel modo più professionale possibile”.
Dopo la visita pertinente ai musei attorno al parco del centro città, tutte le altre destinazioni della nostra giornata sono state scelte da Giuseppe. Che a Milano vive saltuariamente, perché la sua residenza è ad Assisi, il luogo dove si impegna nell’altra sua attività: fa l’imprenditore presso un ristorante Il Ritrovo della Locanda, che gestisce con altri soci. “Mi piace il cibo, quello che trasmette e la dedizione che ci vuole per preparare i piatti italiani”.
Non solo moda, è il caso di dire: “Sono cresciuto con la passione per lo sport: nella mia famiglia sono tutti sportivi e campioni in varie discipline”.
Disciplina è un termine che usa molto nella nostra giornata assieme: “Oltre alla passerella, scopri il lavoro, la ricerca, la fatica che c’è dietro ad ogni collezione e dietro ogni capo. La moda è dedizione e disciplina”.
Sempre alla ricerca di partnership che possano aprirgli gli orizzonti, Giuseppe è nel mezzo di una fortissima ascesa nella sua carriera come modello. Il suo assistente mi dice quanto sia facile e proficuo lavorare con una persona che, seppur conscia del suo fascino e talento, non ha pretese strane. I brand lo corteggiano, lui è disponibile. E soprattutto sereno, un pregio che per chi bazzica nel mondo fashion sembra essere un miraggio: “Forse è merito dell’attività fisica che svolgo – racconta mentre camminiamo tra il quartiere Liberty di Porta Venezia, una passeggiata che fa spesso d’estate da solo – mi regala la disciplina che serve, per l’equilibrio tra mente, corpo e alimentazione. Non perdo di vista il sapersi prendere cura di se stessi; la disciplina nello sport serve nella vita, nel lavoro nella moda e anche nella mia attività di ristoratore. Senza la puntualità, la serietà, l’attenzione e la cura per ogni cosa, il lavoro non può essere perfetto. Amo dedicarmi anche alla mia famiglia, che vedo sempre poco e agli amici”.
Mentre camminiamo nei luoghi simbolo dello shopping milanese, lo vedo interessarsi discretamente a delle vetrine di design. “Amo molto poi il design, l’arredare casa, ricercare piccoli dettagli che personalizzano ambienti e luoghi”. Sicuramente anche questo innato senso del gusto genera appeal sui suoi committenti esteri, che in Giuseppe hanno trovato un brand ambassador perfetto dal gusto italiano e dall’estetica mediterranea.
Che effetto gli fa vivere Milano di passaggio tra una sfilata e un servizio fotografico? “Milano è una città che amo molto. Piazza Duomo e la Galleria sono il simbolo di una Milano internazionale. Il Quadrilatero della moda è l’emblema della maestria della moda italiana. Nelle pause delle sfilate o dal lavoro ci sono dei posti che amo molto frequentare; per un break elegante in un ambiente caldo mi piace molto l’atmosfera di Palazzo Parigi. Per un coffee o una pausa pranzo spesso mi fermo presso l’hotel Armani: moderno e luminoso, ideale anche come location per appuntamenti di lavoro. La sera poi la città illuminata e le luci soffuse del lounge sono davvero rilassanti. Per un incontro o un aperitivo anche 10 Corso Como è perfetto: un mix perfetto di cibo, design, arte e tendenze. La galleria di Carla Sozzani poi offre spesso mostre interessanti e la libreria è una garanzia per chi cerca libri legati alla moda e alla fotografia”.
Come i suoi coetanei, nelle serate estive si divide tra i ristoranti caratteristici dei Navigli e “il lato sofisticato ma naturale delle vie del quartiere Brera”.
Con la forma perfetta che si ritrova, siam curiosi di sapere dove preferisce mangiare: “Invito chi non lo conosce, a scoprire il ristorante scandinavo Björk: ottimo cibo con una filosofia che ti fa vivere una vera esperienza sensoriale. Immancabili per me anche il Bulgari Hotel, Ceresio 7, il bar Frida, Carlo e Camilla in Segheria e la buonissima pizzeria Amami in Porta Nuova”.
Di cultura Giuseppe Improta è onnivoro: “Amo moltissimo il Museo del 900: nel cuore di Milano propone mostre sempre interessanti. Mi emozionano gli interni di certi luoghi come Palazzo Serbelloni, Palazzo Visconti o la Sala delle Cariatidi all’Arengario. Amando l’arte contemporanea l’Hangar Bicocca è un luogo affascinante, spesso usato anche per le sfilate di moda; ricordo quella recente di Ermenegildo Zegna, memorabile”.
Non è raro sorprenderlo alla Triennale di Milano, “il cuore del design anche per lo shopping nel bookshop”.
C’è un po’ di confusione nel pomeriggio di piazza Gae Aulenti. Cambio di outfit, un selfie con dei conoscenti che l’hanno intercettato mentre scendeva verso Corso Como. Giuseppe ci parla orgoglioso dei progetti a breve termine: “Ci saranno numerose uscite su varie settimanali e mensili che mi hanno notato e hanno deciso di scrivere degli articoli su me. Recentemente ho realizzato alcune collaborazioni in Spagna, dove sono stato testimonial per un profumo, degli shooting a Londra e servizi vari in Svizzera. Ora sto chiudendo degli accordi con dei brand italiani di abbigliamento, di accessori, case cosmetiche”. Per uno come lui, modello imprenditore con una buona dose di comunicativa e tanta curiosità intellettuale, la tv potrebbe essere dietro l’angolo: “Sì ci ho pensato e ci sono un paio di idee televisive in progresso. Ovviamente senza trascurare il mio ristorante ad Assisi”.
Questo è il suo profilo Instagram
Foto: Christian D’Antonio per The Way Magazine
Stylist: Andrea Tisci; Trucco e Capelli: Daria Boscarelli; Project: Valentino Odorico
I seguenti capi sono dell’archivio “Tisci Vintage Collection”: Camicia Etro – Gilet Bevilacqua – Camica Bagutta – Occhiale Cartier – Foulard SCI’M