Mai come quest’anno in Italia il Black Friday e il Cyber Monday hanno visto un’impennata di interesse (e di acquisti) soprattutto online.
Anche per queste due ricorrenze che di folklore hanno nulla, si è parlato di americanizzazione anche in presenza del vuoto della tradizione (in Usa derivano dal Thanksgiving che come sentiment di festa e propensione d’acquisto è forse superiore al Natale).
Per fortuna, almeno per ora, non si sono viste le scene di panico all’apertura dei negozi, o situazioni epocali come quella in foto (che ha fatto il giro del mondo) che illustra fuga di massa verso le destinazioni della “festa” più consumistica d’America.
Ma a guadagnarci sono soprattutto gli e-tailer e i consumatori, non c’è dubbio. Alibaba e Amazon hanno sfruttato la potenza della Rete diffusa per permettere acquisti online dappertutto, anche facilitati dal bottone Dash di Amazon e dello Shop Now, nuova icona di Instagram e Pinterest. Altro che acquisti da desktop, ora si fa shopping mentre si fa altro, dal telefonino senza stare troppo a pensarci.
Vi ricordate l’assioma che voleva gli italiani reticenti ad acquisti online perché naturalmente privati del contatto fisico e titubanti rispetto ai ritardi e smarrimenti postali? Sembra un’altra epoca, e invece sono solo 10 anni fa.
Il Cyber Monday in America vale 3 miliardi di dollari e la tecnologia, che è il mezzo ma in questo caso anche il fine degli acquisti, sta creando non pochi ripensamenti ai negozi fisici. Nella strada più commerciale di Milano, corso Buenos Aires, non c’è stato coordinamento, ognuno ha fatto come credeva nel Black Friday e le grandi catene hanno dettato il passo, mentre i piccoli si sono adeguati come potevano. Ricordiamoci che la legge regionale vieta sconti fuori periodo. E per gli europei, in generale, gli sconti partono a gennaio proprio perché prima, almeno fino a quest’anno, non c’erano festeggiamenti a cui far seguire gli sconti.
Tacchino e riunioni in famiglia non se ne sono ancora viste da noi. Eppure il popolo degli shoppers il giorno dopo il “finto” Ringraziamento hanno approfittato degli sconti. È arrivato il momento di legalizzarla, questa corsa all’acquisto a buon mercato pre-natalizio.
Commenti e opinioni
Black Friday e Cyber Monday, prestiamoci al gioco degli e-tailer
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Black Friday e Cyber Monday, prestiamoci al gioco degli e-tailer
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Black Friday e Cyber Monday, prestiamoci al gioco degli e-tailer
Mai come quest’anno in Italia il Black Friday e il Cyber Monday hanno visto un’impennata di interesse (e di acquisti) soprattutto online.
Anche per queste due ricorrenze che di folklore hanno nulla, si è parlato di americanizzazione anche in presenza del vuoto della tradizione (in Usa derivano dal Thanksgiving che come sentiment di festa e propensione d’acquisto è forse superiore al Natale).
Per fortuna, almeno per ora, non si sono viste le scene di panico all’apertura dei negozi, o situazioni epocali come quella in foto (che ha fatto il giro del mondo) che illustra fuga di massa verso le destinazioni della “festa” più consumistica d’America.
Ma a guadagnarci sono soprattutto gli e-tailer e i consumatori, non c’è dubbio. Alibaba e Amazon hanno sfruttato la potenza della Rete diffusa per permettere acquisti online dappertutto, anche facilitati dal bottone Dash di Amazon e dello Shop Now, nuova icona di Instagram e Pinterest. Altro che acquisti da desktop, ora si fa shopping mentre si fa altro, dal telefonino senza stare troppo a pensarci.
Vi ricordate l’assioma che voleva gli italiani reticenti ad acquisti online perché naturalmente privati del contatto fisico e titubanti rispetto ai ritardi e smarrimenti postali? Sembra un’altra epoca, e invece sono solo 10 anni fa.
Il Cyber Monday in America vale 3 miliardi di dollari e la tecnologia, che è il mezzo ma in questo caso anche il fine degli acquisti, sta creando non pochi ripensamenti ai negozi fisici. Nella strada più commerciale di Milano, corso Buenos Aires, non c’è stato coordinamento, ognuno ha fatto come credeva nel Black Friday e le grandi catene hanno dettato il passo, mentre i piccoli si sono adeguati come potevano. Ricordiamoci che la legge regionale vieta sconti fuori periodo. E per gli europei, in generale, gli sconti partono a gennaio proprio perché prima, almeno fino a quest’anno, non c’erano festeggiamenti a cui far seguire gli sconti.
Tacchino e riunioni in famiglia non se ne sono ancora viste da noi. Eppure il popolo degli shoppers il giorno dopo il “finto” Ringraziamento hanno approfittato degli sconti. È arrivato il momento di legalizzarla, questa corsa all’acquisto a buon mercato pre-natalizio.
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Christian D'Antonio
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