14 Dicembre 2024

La responsabilità d’impresa al Dynamo Camp

La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività sostenuta da KME, produttore italiano di rame. Ci si diverte ma si restituisce ai bambini fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, con benefici di lungo periodo.

14 Dicembre 2024

La responsabilità d’impresa al Dynamo Camp

La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività sostenuta da KME, produttore italiano di rame. Ci si diverte ma si restituisce ai bambini fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, con benefici di lungo periodo.

14 Dicembre 2024

La responsabilità d’impresa al Dynamo Camp

La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività sostenuta da KME, produttore italiano di rame. Ci si diverte ma si restituisce ai bambini fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, con benefici di lungo periodo.

 Dynamo Camp è un’isola di felicità ospitata in un’oasi naturale. A San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia, in un’area di oltre 900 ettari, vengono offerti gratuitamente programmi di terapia ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità. Le attività, attraverso i progetti City Camp e Dynamo Programs, vengono portate anche fuori dal Camp e in strutture ospedaliere, associazioni e case famiglia sul territorio nazionale. A sostenere questo progetto è Claudio Pinassi, Group CEO di KME, uno dei maggiori produttori mondiali di prodotti in rame e leghe di rame con salde radici italiane, che ha fatto della responsabilità sociale d’impresa un caposaldo.

La storia della responsabilità sociale di KME è talmente rilevante da costituire oggetto di studio anche a livello universitario: partendo dai dipendenti KME si è occupata delle loro famiglie, quindi della comunità che ospitava gli insediamenti industriali ed ha infine raggiunto bambini e stakeholders di tutto il mondo tramite la creazione del “Sistema Dynamo”, che Claudio Pinassi ha raccontato ai presenti nel corso di una “lectio” dedicata ai manager di Bologna, Ferrara e Ravenna.

In foto di apertura: da sinistra Claudio Pinassi e Massimo Melega.

All’evento Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna “ESG Focus S: quando l’Industria sorprende positivamente la Società. La testimonianza di KME: un passo avanti nell’innovazione sostenibile” si è parlato di responsabilità sociale d’impresa. E’ intervenuto Claudio Pinassi, Group CEO di KME, uno dei maggiori produttori mondiali di prodotti in rame e leghe di rame con salde radici italiane, che ha fatto della responsabilità sociale d’impresa un caposaldo. Protagonista dello speech Dynamo Camp.

Dynamo Camp fa parte del circuito internazionale SeriousFun Children’s Network, nato nel 1988 in Connecticut grazie all’attore e filantropo Paul Newman. Secondo una ricerca dell’Università di Yale, i genitori hanno rilevato nei figli, dopo il periodo al Camp: il 78% un incremento nella sicurezza in sé stessi; il 73% un incremento di autostima; l’81% un incremento di maturità; il 76% un incremento in indipendenza; il 72% un accresciuto interesse a partecipare in attività sociali; il 79% un’apertura a sperimentare nuove esperienze.

I numeri

Il Sistema Dynamo è stato promosso dal Gruppo KME come progetto di responsabilità sociale dell’impresa. Oggi è una Fondazione autonoma che si finanzia in modo privato, anche grazie a specifiche raccolte fondi e alla destinazione del 5×1000 – codice fiscale: 90040240476. I numeri sono impressionanti: il suo impatto dal 2007 si traduce in circa 80.000 bambini con gravi patologie e loro familiari che hanno goduto dei programmi di Terapia Ricreativa Dynamo, oltre 75 le patologie ospitate. Il network di Dynamo Camp è costituito da 100 ospedali e 86 associazioni di genitori o di patologia in tutta Italia. La community comprende oltre 12.000 volontari, 195.000 donatori e oltre 245.000 contatti in database.

La rilevanza del progetto ha consentito di raggiungere un altro obiettivo, che è quello di generare occupazione: tutto il sistema Dynamo conta 150 dipendenti (di cui 77 solo per la Fondazione) oltre a 370 persone di staff stagionale. 1.650 i volontari che nel 2024 hanno donato tempo, intelligenza e cuore per rendere possibile il progetto.

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