9 Agosto 2024

Così Paola Veglio sostiene un borgo in Alta Langa

Cortemilia, in provincia di Cuneo, nota principalmente per enogastronomia e turismo, può divenire un polo industriale a disoccupazione zero, attrattivo per i giovani. 

9 Agosto 2024

Così Paola Veglio sostiene un borgo in Alta Langa

Cortemilia, in provincia di Cuneo, nota principalmente per enogastronomia e turismo, può divenire un polo industriale a disoccupazione zero, attrattivo per i giovani. 

9 Agosto 2024

Così Paola Veglio sostiene un borgo in Alta Langa

Cortemilia, in provincia di Cuneo, nota principalmente per enogastronomia e turismo, può divenire un polo industriale a disoccupazione zero, attrattivo per i giovani. 

La protagonista di questa storia di recupero sociale e culturale è Paola Veglio, AD di Brovind, da anni impegnata per sostenere il piccolo borgo di Cortemilia, nell’Alta Langa, ed evitare che si spopoli. L’imprenditrice si adopera cercando di riportalo al suo antico splendore, con il suo esempio di leadership virtuosa che pensa al welfare aziendale e territoriale, per dare un futuro al borgo di Cortemilia in provincia di Cuneo.

L’imprenditrice Paola Veglio si adopera per sostenere la rinascita di Cortemilia in Piemonte. Dal welfare, alla rigenerazione urbanatutto è concepito per il benessere dei dipendenti, ma anche per il sostegno del territorio. 

L’apporto umano che una guida femminile può dare alle aziende riguarda sia la sfera pratica, che quella relazionale, grazie in primis all’innata sensibilità peculiare alle donne. La diversità di genere migliora i risultati d’impresa e facilita l’attrazione di talenti, lo conferma il rapporto dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). “Soft skills” che risultano sempre più necessarie in un mondo del lavoro oggi più che mai in grande evoluzione, complici la crisi pandemica e quella geopolitica.

In quanto a gap salariale tra generi, il nostro paese è tra gli ultimi in Europa, con una scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Su questo aspetto molti pregiudizi devono ancora essere abbattuti, ma una nuova prospettiva si sta facendo progressivamente spazio.

La sa bene Paola Veglio, classe 1979, con studi al Politecnico di Torino in Ingegneria Elettronica; dopo una lunga gavetta iniziata nel 2006 nel laboratorio di elettronica di Brovind Vibratori S.p.A, nel 2011 affianca il padre, Giancarlo Veglio, nella gestione dell’azienda e nel 2013 ne diventa Amministratore Delegato.

Grazie a Paola, Brovind, azienda specializzata nella movimentazione industriale su base vibrante, ha intrapreso un percorso di crescita, passando da 39 addetti ai 165 attuali, con un aumento del fatturato da 5,4 milioni a 20 milioni di Euro, ma anche un respiro internazionale, con il risanamento di una filiale in Brasile, l’apertura di una sede negli Stati Uniti e un’intensa attività commerciale nel Nord Europa.

La sua storia è lontana dal classico stereotipo della donna in carriera, racchiude una forte determinazione e impegno per la comunità, per lo sviluppo dell’azienda e per l’affermazione personale, in un settore ancora poco avvezzo alle figure femminili.

“Donna, in un ambiente metalmeccanico, con un cognome pesante, la testa dura e sognatrice. Ho iniziato a lavorare in azienda mettendo la resina nelle sonde dei controller. Non è stato facile, ho avuto per anni i bastoni tra le ruote; un po’ di lividi me li sono fatti, ma ho avuto anche tante soddisfazioni. Riuscire a scardinare porte chiuse è stato stimolante e fortificante. In fondo non c’è nulla che non si possa raggiungere, basta avere volontà e determinazione”.

Brovind con Paola alla guida ha saputo attrarre nuovi talenti, ha investito in Ricerca e Sviluppo, progettando soluzioni innovative e all’avanguardia, per soddisfare le mutevoli esigenze del mercato. “Crediamo molto nelle persone e investiamo energie per la loro formazione, contribuendo alla valorizzazione e alla professionalizzazione del lavoro di vibratorista. Collaboriamo con gli istituti tecnici, le università e l’amministrazione locale per accogliere e formare gli studenti, offrire loro un lavoro tecnico-specialistico e rendere Cortemilia, conosciuta soprattutto per l’enogastronomia e il

turismo, un polo tecnologico attrattivo per i giovani più brillanti e a disoccupazione zero” prosegue Paola Veglio.

L’azienda è molto attiva, inoltre, nel sostenere concretamente lo sport, l’istruzione e la cultura locali.

Per creare nuovo valore per il territorio, Paola Veglio ha dato vita a diversi progetti per Cortemilia.

A partire dall’acquisto e ristrutturazione di un’area industriale dismessa di 33.000 metri quadri, fondamentale per permettere alla produzione di Brovind di ampliarsi. “L’investimento, effettuato anche in un’ottica di maggior indipendenza energetica e di attenzione al welfare aziendale, ammonta a oltre 12 milioni di Euro. Una cifra titanica, ma che rappresenta l’unica soluzione per portare avanti il nostro progetto di crescita; siamo fortemente orientati al futuro”.

Fino ad arrivare a Trepiasì, hotel – ristorante a Cortemilia, chiuso da 3 anni, che Paola ha rilevato e ristrutturato, per offrire nuovi servizi di ristorazione e ospitalità. Il progetto s’inserisce inoltre in un’ottica di welfare aziendale. “Finalmente il ristorante è in grado di ospitare 60 dipendenti in pausa pranzo. Vista la crescita dell’organico, infatti, molte persone non potevano contare su strutture adeguate per pranzare. È un progetto tutt’altro che banale, visto il momento storico; nasce per Cortemilia, vuole essere un luogo di aggregazione per la comunità, ma pensato anche per accogliere i turisti. Vogliamo a tutti i costi evitare lo spopolamento del territorio e poi era da anni che, con la progressiva chiusura dei negozi, mancava una pizzeria” racconta Paola Veglio.

A partire da settembre 2023 i dipendenti di Brovind hanno accesso di diritto al nido comunale. La retta è a totale carico dell’azienda.

“La creazione dell’asilo nido ‘Piccoli Passi ’ è stata resa possibile grazie al preziosissimo impegno e la forte determinazione dei miei colleghi del Comune di Cortemilia, di cui sono consigliere. La struttura è fondamentale per il territorio: mancava un nido a Cortemilia e offre opportunità di accoglienza anche per altri comuni limitrofi”.

“Ci vuole coraggio a rimanere qui, in questo piccolo territorio di 2.100 abitanti, ma noi ci crediamo e sosteniamo le persone che vogliono restare. I nostri dipendenti sono per lo più persone del posto e per nostra filosofia aziendale incentiviamo l’ingresso in azienda dei giovani del luogo. Dare e creare valore sono indispensabili per tenere viva la comunità; in cambio riceviamo impegno, entusiasmo e partecipazione, linfa vitale per continuare a fare meglio e guardare con ottimismo al futuro.” conclude Paola Veglio.

Il sogno nel cassetto di Paola Veglio, inoltre, è di rendere Cortemilia, nota principalmente per enogastronomia e turismo, un polo industriale a disoccupazione zero, attrattivo per i giovani. 

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