Michelangelo Pistoletto, uno dei maggiori nomi d’arte contemporanea, a Napoli, nel cuore dei quartieri spagnoli. L’occasione è stata l’opening della mostra all’ interno dell’ ex-Istituto Montecalvario, esiste la Fondazione FOQUS, un progetto di rigenerazione urbana sostenibile che ha trasformato un luogo vuoto e degradato in una comunità produttiva, creativa, di cura e formazione della persona, attraverso pratiche di rete, networking e coproduzione tra tutti i soggetti insediati.
Questa Fondazione ogni anno per le feste di Natale ospita una performance di un grande artista che poi lascia lì in esposizione l’opera prodotta. Prima Mimmo Paladino, poi Umberto Manzo. Quest’anno è toccato a Michelangelo Pistoletto, con la sua opera manifesto “Terzo Paradiso”, una creazione realizzata tra la gente e con la gente, messa in opera per la prima volta alla biennale di Venezia nel 2015. Ad oggi, tutte le principali città del mondo, Mosca, Atalanta, Minsk, Milano, Parigi, Bruxelles e Ginevra, hanno ospitato questo progetto che ogni volta è ovviamente diverso perchè nasce assieme al contesto in cui viene prodotto. A Napoli la Fondazione FOQUS è stata senz’altro la sede più adatta, visto che questo progetto si chiama Rebirth (rinascita)/ Terzo Paradiso proprio perchè è legato alla sostenibilità ambientale e alla rigenerazione urbana. Esso parte dalla considerazione che in passato l’artista e l’architetto si fondevano in una sola figura in sintonia con gli uomini che gestivano il potere; così sono nate le grandi civiltà. Oggi il potere ha una natura soprattutto economica e si è distaccato dall’arte, quindi perchè l’arte ritorni ad avere potere, bisogna avvicinare l’arte all’economia. Ed ecco che allora l’arte diventa un mezzo per porre in comunicazione tra loro tutte le attività umane: non solo economia, ma anche politica, scienza, religione, educazione al comportamento. Solo così si potrà migliorare il tessuto sociale e innescare quel meccanismo che legato anche a dei processi economici, porterà a riqualificare, o preservare, anche il proprio ambiente di vita.
A FOQUS, per l’attesissima festa di Natale, l’opera realizzata da Michelangelo Pistoletto è composta da uno specchio di 3,60 x 2,40 mt su cui è stata fatta aderire una sagoma del simbolo dell’infinito al quale l’artista è molto legato. Nelle due settimane precedenti la performance sono stati invitati tutti i visitatori della Fondazione FOQUS a scrivere su questo specchio e ad apporre la propria firma con un pennarello nero indelebile. Poi l’ultimo giorno, l’artista, aiutato dal pubblico, ha rimosso la pellicola protettiva e ha completato l’opera.
Quest’opera collocata di fronte all’ingresso della Fondazione, ha la parte specchiata rivolta verso i vicoli dei quartieri spagnoli proprio per riflettere, amplificare e trasmettere la loro immagine reale come viene percepita da chi li vive, in maniera concreta e senza intermediazioni.
Esso, riflettendo il cuore del centro storico di Napoli, vuol essere un invito alla città ad abbandonare gli stereotipi, i luoghi comuni e ad attingere alla sua vera essenza, complessa e contraddittoria, ma proprio per questo, quanto mai affascinante. Un’essenza che quando arriva al cuore del visitatore, lo ammalia come ammaliava i marinai, il canto della bella sirena Parthenope, al cui mito Napoli da sempre è legata.