Multifunzionalità e ricerca dei materiali innovativi hanno monopolizzato l’attenzione alla 39esima edizione del CERSAIE, Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredo bagno, che si è tenuta a Bologna lo scorso settembre.
Più di 90.000 i visitatori registrati, di cui circa la metà stranieri, raddoppiato il numero degli ingressi rispetto all’anno scorso dunque, e raggiunti quasi gli stessi numeri del pre pandemia.
Tra i 15 padiglioni e le 624 aziende presenti in fiera, tanta innovazione made in Italy degna di nota. Ed è anche il motivo per cui questa fiera continua a interessare e ispirare compratori e produttori nel mondo.
Mobilduenne a Cersaie ha esposto la serie di lavabi Déjà Vu in diverse finiture in abbinamento con specchi tondi in un efficace allestimento che comprendeva anche mobili dai bacini integrati in diverse tonalità, e perfino un intero sistema lavanderia che è il sogno di ogni desperate housewife che si rispetti. La collaborazione col brand Nucci e col designer Roberto Cicchinè ha dato i suoi frutti.
Accattivante anche l’allestimento di Alice Ceramica. L’azienda è stata una delle poche ad osare montando i lavabi Equilibrium come se fossero un’installazione svincolandoli dal loro consueto utilizzo. L’art direction di Massimiliano Braconi si fa notare.
Da CeramicaFlaminia invece, i sanitari galleggiavano come ninfee nel Lake Flaminia. La capacità di creare mondi, atmosfere, suggestioni negli spazi espositivi, è sicuramente quel plus che fa apprezzare maggiormente i prodotti e l’azienda perché ne veicola in qualche modo il messaggio, o quanto meno lo spirito. Onore al merito a direzione artistica di Giulio Cappellini, a cui proprio quest’anno è stato assegnato il compasso d’oro alla carriera. Ma il Cersaie è comunque una fiera commerciale di prodotti d’uso e nello stand anche una delle cose più singolari viste quest’anno: il nuovo sistema di scarico GoSilent.
Tra i prodotti maggiormente innovativi in esposizione, i soffioni doccia che diventano tutt’uno con la superficie in cui sono inseriti, ideati da Odo Fioravanti, uno dei più dotati designer italiani della sua generazione, per Alpi Rubinetterie. Scommettiamo che diventeranno una vera e propria tipologia che darà vita a numerose “reinterpretazioni”?
Tra le novità più apprezzate al Cersaie 2022 anche i lavabi PO·MO di Terri Pecora per Simas e i piatti doccia di Hidrobox. Finalmente viene riservato un posto d’onore ai piatti doccia, probabilmente i più trascurati dei nostri bagni, che qui invece riescono a catturare l’attenzione grazie allo studio sui colori e i dettagli applicati.
Belle le superfici ceramiche di Ornamenta, la serie Mirabilia color jungle di Marca Corona che faceva da sfondo allo spazio cafè, le particolarissime piastrelle in cemento di Merendi e Vencato per Gypsum, le novità di ABK firmate da Paola Navone che ha applicato alla ceramica i segni grafici che contraddistinguono i suoi lavori da designer.
Anche quest’anno lo stand che ha avuto maggiore impatto su di me è stato quello di 41zero42, coloratissimo come sempre, ma con accenti “architetturali” dati dalle colonne rivestite con le piastrelle rettangolari Kappa.
Molto elegante lo stand di Lea Ceramiche curato da Ferruccio Laviani. Tutti i prodotti presentati non solo erano in una studiatissima composizione, ma facevano venire anche una gran voglia di testarli accarezzandoli.
A Ceramica Sant’Agostino sono stati destinati i soliti spazi generosi in cui è riuscita a creare diverse scenografie, da quelle museali a quelle maggiormente casalinghe, per mettere in risalto le numerose collezioni che produce.
Senza dubbio lo stand più “audace” mi è sembrato quello di Rubinetterie Treemme che riproduceva una festa di paese con tanto di luminarie collocando al centro tavolacci da sagra e food track carichi di cibo e lungo i bordi le collezioni di rubinetterie assolutamente dissonanti dal folk di questa ambientazione colorata e caciarona, e anzi molto tecniche. La linea W 70 ad esempio, ricorda gli stereo di una volta con le manopole che invece di regolare il volume o scegliere una stazione radio, permettono di regolare il getto d’acqua la cui temperatura si può leggere su display.
Tanti i prodotti nuovi o rivisitati e gli allestimenti che hanno avuto, come è giusto che sia, un gran peso specifico nel presentarli, ma un unico metro di giudizio nel valutarli: la qualità.
E questa, se non è immediatamente leggibile nei materiali adoperati, è invece assolutamente evidente quando si parla di progettazione.
Se si fa ricerca, se si adoperano designer di indubbie capacità, se si coinvolgono professionalità capaci di veicolare il lavoro aziendale attraverso una comunicazione efficace in termini di immagine e di contenuto, i risultati sono assicurati.
Le cose migliori si trovano proprio lì dove è palese il coinvolgimento di una progettazione di qualità, sia in termine di prodotto che di presentazione dello stesso.
Calato il sipario su questa edizione, speriamo che l’anno prossimo siano finalmente finitii tempi del gres porcellanato effetto legno.
Fotoservizio da Cersaie 2022: Francesco Rotondale Studio 74Ram