“Il museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova” così intitola la nuova mostra che ha aperto lo scorso 16 dicembre alle Scuderie del Quirinale a Roma.
L’esposizione curata da Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce, segna l’inizio di una nuova era per questa struttura. Nata nel 18esimo secolo sopra i resti di un antico tempio romano, l’area delle Scuderie è stata riqualificata e restaurata come polo museale all’inizio del nuovo millennio dall’architetto Gae Aulenti. Le Scuderie del Quirinale coprono 3000 metri quadrati, distribuiti su più piani, di cui 1400 sono destinati a spazio espositivo. Dal giugno 2016 sono affidate al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo tramite la società Ales (azienda di proprietà del ministero).
Il percorso espositivo è stato pensato per rievocare l’avventuroso recupero dei capolavori italiani che Napoleone Bonaparte portò verso il nuovo Museo del Louvre di Parigi.
Il recupero (avvenuto dopo che lo stato pontificio e le amministrazioni locali, ottennero il permesso nel Congresso di Vienna nel 1815, ndr), individuò l’80% delle opere sottratte nella primavera del 1816. Un forte dibattito culturale si scatenò al rientro delle opere, costringendo l’opinione pubblica a interrogarsi sul destino di migliaia di pezzi abbandonati dopo la soppressione degli ordini religiosi. Dibattito che favorì la nascita di nuovi poli mussali come la Pinacoteca di Brera a Milano.
Il pubblico che visita l’esposizione romana può ammirare famosi capolavori come: il Ritratto di Papa Leone X con i cardinali Giulio de Medici e Luigi de Rossi di Raffaello, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Strage degli innocenti di Guido Reni dalla Pinacoteca di Bologna, la monumentale Assunzione della Vergine di Tiziano dal Duomo di Verona, il Compianto su Cristo morto di Correggio e la Deposizione di Annibale Carracci dalla Galleria Nazionale di Parma; la Cattedra di San Pietro di Guercino dalla Pinacoteca di Cento, Il Battista tra quattro Santi di Perugino dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. Saranno presenti in mostra modelli assoluti della statuaria classica come la Venere capitolina, dai Musei Capitolini, o il Giove di Otricoli dai Musei Vaticani. Eccezionalmente esposto anche il Monumento funebre a Guidarello Guidarelli di Tullio Lombardo, leggendario capolavoro della scultura rinascimentale concesso per la prima volta in prestito dal Museo d’Arte di Ravenna.
Le tappe più importanti di questo recupero artistico vengono raccontate in modo da comunicare al pubblico moderno il ruolo che ha avuto nella cultura il patrimonio culturale nazionale e come riflessione sul ruolo dell’arte nella cultura europea.